Crescono i consumi, ma per oltre due famiglie su tre si tratta si spese fisse
Crescono i consumi, ma per oltre due famiglie su tre si tratta si spese fisse e il 50% degli italiani non riesce a risparmiare.
Dal Dosso “Subito defiscalizzare i redditi”
Secondo uno studio di Confcommercio-Censis sul clima di fiducia e le aspettative delle famiglie italiane (disponibile sul sito www.confcommercio.it), cresce la quota di famiglie che hanno aumentato i consumi nel primo semestre 2011 (il 54,3% rispetto al 48,3% del secondo semestre 2010).
L’incremento è però dovuto prevalentemente alla spesa per benzina e parcheggi (per due famiglie su tre); oltre il 50% del campione ha utilizzato tutto il reddito disponibile per coprire i consumi e quasi il 20% ha speso più di quanto guadagnato (in quest’ultimo caso, il 65% è dovuto ricorrere ai propri risparmi); solo il 7% accantona risorse per affrontare spese importanti come l’acquisto di una casa.
Quanto al futuro, prevale un atteggiamento diffuso di prudenza con quasi il 66% del campione che prevede di mantenere stabili nei prossimi sei mesi le spese; aumenta il numero di incerti (dal 13,7% di gennaio al 21,8% di giugno), diminuiscono i pessimisti (dal 45,1% al 37,5%) e resta sostanzialmente stabile la quota di ottimisti (dal 41,3% al 40,7%).
Insomma, se da un lato sembra proseguire la fase di ripresa dei consumi, questa tendenza si esplica, però, con dinamiche decisamente poco entusiasmanti anche a causa del peso crescente delle spese fisse “incomprimibili” (tariffe, utenze e bollette varie); e anche se non siamo di fronte a situazioni di impoverimento diffuso, il ridimensionamento del potere di acquisto e il ricorso a quote di risparmio privato evidenziano una diffusa fragilità economica delle famiglie.
“In questo momento in cui la crescita del Paese è in crisi e i consumi sono sostanzialmente fermi – commenta il direttore di Confcommercio Mantova Nicola Dal Dosso – è di vitale importanza defiscalizzare con urgenza i redditi da lavoro dipendente e autonomo, per recuperare quella perdita di potenziale di acquisto in capo a famiglie e imprese e scatenare un minimo di ripresa del mercato”.
Scritto da: Ufficio Stampa - Confcommercio Mantova
Data: 6 Agosto 2011
Categoria: Cronaca