Andrea Recchia espone alla Galleria Arianna Sartori
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 24 aprile 2009. 18.00
curatori: Arianna Sartori
autori: Andrea Recchia
genere: giovane arte, personale
a cura di Arianna Sartori
È opinione generalizzata, che l’arte si possa identificare con l’estetica tradizionalmente intesa come particolare ramo dell’indagine filosofica che ricerca e determina nell’arte l’essenza del bello. Per questo motivo l’uomo medio e’ portato ad attribuire in maniera alterata, una scala di valori di bellezza relativa a ciascuna delle forme sensibili sia della natura che delle arti.
Il consumismo sfrenato, il succedersi repentino delle mode, la crisi delle strutture culturali tradizionali, la contestazione ed il rifiuto degli abituali canali di comunicazione, porta un conflitto tra arte e società, che e’ sempre esistito, ma oggi sembra superare ogni limite, difatti tende a dividere quei punti primari che drovrebbero invece unire.
L’arte ha preso ad inoltrarsi nei comportamenti, nell’ecologia umana applicata, nei processi mentali ecc… E per molti artisti comunicare a voluto dire uscire dall’arte per entrare nelle libere associazioni dell’esperienza estetica intesa nel senso piu’ largo.
Ed in questo contesto che si puo’ collocare l’operato artistico di Andrea Recchia Rizzardi, giovane pittore veronese, iscritto alla facoltà di architettura di Venezia.
Ed e’ l’architettura che ad un primo esame sembra erompere dalla tela, spezzando la logica del discorso per la libertà dei suoi singoli elementi, dove viene preferita la libertà dei nessi tra opera ed opera ed orbitanti tutte attorno ad una sola volontà:
Quella di ciascun essere di provare e sperimentare le diverse tecniche delle nuove forme dell’arte. È naturale che cio’ avvenga in un mondo dominato dalla scienza. Un mondo in qui neppure l’alto sviluppo scientifico e tecnologico sembra ormai in grado di recare meraviglia. Per questo giovane artista, giovane di età ma non di maturità, il risultato, l’opera, e’ sintesi di cultura intellettiva, -amore- del sapere, di conoscenza del suo tempo, di esatto senso delle cose e dell’uomo.
È vero, e’ giovane e pertanto in continua evoluzione emotiva, ma deve esserlo per portare avanti un discorso cosi attento e personale, dove non cerca di -imporre-, ma si limita a suggerire il suo pensiero, a presentare il suo mondo, il suo angolo visivo. Semmai stà al fruitore cambiare il messaggio, ma attraverso una personale conquista, dopo che l’opera artistica avrà avuto modo di penetrare in profondità, rielaborarsi e decantarsi, per mezzo di una faticosa attività intellettuale.