Mostra Luigi Ravasio – Invito alla luce, Mantova 29 maggio – 17 giugno 2021
Titolo della mostra: Luigi Ravasio “Invito alla luce”
Luogo: Galleria “Arianna Sartori. Arte & Object Design”
Indirizzo: Mantova – Via Ippolito Nievo, 10
Mostra a cura di: Arianna Sartori
Inaugurazione: Sabato 29 maggio 2021, ore 16.30
Date: dal 29 maggio al 17 giugno 2021
Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi
Informazioni: Tel. 0376.324260 – info@ariannasartori.191.it
La Galleria “Arianna Sartori. Arte & Object Design” di Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10, presenterà una interessante selezione di dipinti del Maestro Luigi Ravasio (Bergamo 1930 – 2018).
L’esposizione intitolata “Invito alla luce”, organizzata da Giuditta Ravasio figlia dell’artista e curata da Arianna Sartori, sarà inaugurata sabato 29 maggio 2021 alle ore 16.30 e resterà aperta al pubblico fino al 17 giugno 2021, con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30, chiuso festivi.
Luigi Ravasio
Nell’era delle elaborazioni digitali, il lavoro di Luigi Ravasio si distingue per uno straordinario magistero “artigianale”: i volteggi dei suoi “nastri” librati nel campo rarefatto del dipinto, lungi dall’essere originati dalle ardite esplorazioni spaziali di forme geometriche create dal computer con programmi di progettazione numerica o vettoriale, sorgono da rigorosissimi calcoli prospettici consegnati con puntigliosi disegni a matita, e dal tradizionale impiego della pittura a olio, stesa in campiture nitide e brillanti.
Una pittura dunque estremamente filtrata: il rigore dell’astrazione geometrica sembra volersi affermare come valore in tutta la sua purezza e inattingibilità, una chiave di affaccio a mondi non solcati dalle inquietudini del contingente, ne sfiorati da tentazioni di contaminazione linguistica che percorrono, invece, la ricerca artistica contemporanea.
La pittura di Ravasio impone allo spettatore che vi si accosta, una pausa di sospensione, lo costringe a compiere un’esperienza per così dire, di “decantazione di peso” – fisico e psicologico – a favore di un’intensificazione delle facoltà dell’immaginazione fantastica, accese dalle spericolate incursioni spaziali delle sue forme dinamiche e dal cromatismo ora squillante, ora orchestrato con raffinati accordi di tono.
Affiora nelle sue tele una dimensione fortemente giocosa e vitale, che traduce un desiderio di libertà, di vivacità ritmica, che si alimenta delle seduzioni del colore, che ama anche impennate bizzarre, che risolve sempre l’invenzione in una sorta di composizione musicale lieve e rassicurante. Questo estro creativo convive senza sforzo con il rigore inappuntabile della fase progettuale che nulla lascia al caso e predilige forme nitide come il banco di prova della propria perspicuità.
La matrice formale e ideologica di tale pittura è da ricercare nella fiduciosa razionalità del “concretismo” europeo e delle più vicine esperienze milanesi del MAC; il dinamismo avvolgente del “nastri” colorati, pur nelle circoscritte dimensioni della tela, lascia anche trasparire un’attenzione a valori di espansione ambientale, pure riconducibile allo scena milanese degli anni ‘50 e ‘60, dalle “formule spaziali” di Fontana agli spazi “elastici” di Gianni Colombo; la ricerca dinamica viene ulteriormente sviluppata verso gli esiti di grande sicurezza formale che solo un deciso balzo verso la grande scala li libererebbe dai rischi di compiacimento virtuosistico.
La rarefazione stilistica della pittura di Ravasio non esclude l’affiorare di una sorridente metafora sul mondo delle forme che si insinuano nella nostra vita: le evoluzioni audaci delle sue scie colorate lasciano intravedere una genesi che abbraccia tanto l’organico quanto il tecnologico, allusioni fitomorfe o alla dinamica dei fluidi richiamano movimenti di congegni meccanici, voli di bolidi, ma come esperiti in una dimensione di realtà virtuale, liberati dalle resistenze di attriti e di pesi.
Un mondo scintillante di forme prive di consistenza, eppure chiassose, vitali, energetiche; una prefigurazione delle esperienze percettive del vicino futuro?
Francesca Buonincontri, 1998
Biografia Luigi Ravasio
Luigi Ravasio (Bergamo, 11 marzo 1930 – Bergamo, 18 aprile 2018) ha vissuto la sua giovinezza in un clima famigliare dedicato all’arte.
Nel 1949 ha conseguito il diploma all’Istituto Magistrale di Bergamo, decidendo successivamente di iscriversi al Liceo Artistico di Brera, dove ha conosciuto Guido Ballo e Achille Funi e dove si è diplomato nel 1952.
Viaggi in Italia e all’estero lo hanno portato in contatto con le maggiori correnti pittoriche artistiche in campo internazionale e gli hanno fornito l’occasione di studiare coloro che possono definirsi i suoi maestri spirituali: Mondrian, Calder, Albers, Escher, i Costruttivisti Russi e il Futurismo.
Per oltre trent’anni ha insegnato educazione artistica nella scuola pubblica.
Nel 1973 ha presentato per la prima volta i suoi lavori astratti nella Galleria d’Arte “Il Capricorno” a Bergamo e nel 1975 è stato il gallerista Alberto Fumagalli, figura di rilievo nel mondo dell’arte a Bergamo in quegli anni, a scoprirlo e promuoverlo, offrendogli numerose occasioni espositive sia in Italia che all’estero negli anni successivi.
Le occasioni espositive, come la collaborazione con critici e letterati, si sono scandite periodicamente nei successivi decenni.
Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private nazionali e straniere.
Mostre: 1974 Bergamo, Centro Culturale Arte Contemporanea “Il Capricorno”. 1975 Sarnico (Bg), Centro d’Arte “Spazi nuovi”. 1975 Venezia, Galleria d’Arte Moderna “Cà Rezzonico”. 1975 Bergamo, Centro Culturale Arte Contemporanea “Il Capricorno”. 1975 Milano, Galleria delle “Forme d’Arte Variazioni”. 1977 Bologna, Galleria “Il Cortile”. 1977 Amburgo (Germania), Staats-und-Universitatsbibliothek. 1977 Malmö (Svezia), Galerie Marach. 1978 Bergamo, Galleria d’Arte Moderna Fumagalli. 1978 Como, Galleria d’Arte “L’Arco”. 1979 Quebec (Canada), Galleria “Petrov”. 1980 Cremona, Gruppo Artistico “Leonardo”. 1980 Bergamo, Galleria d’Arte Moderna Fumagalli. 1980 Firenze, Gallerie “Inquadrature 33”. 1981 Milano, Galleria Schettini. 1982 Prato, Centro Culturale “Magazine”. 1982 Bergamo, Galleria d’Arte Moderna Fumagalli. 1983 Ponte S. Pietro (Bg), Sala Civica Comunale. 1984 Savona, Centro d’Arte e Cultura “Il Brindale”. 1984 Rotterdam (Olanda), Volksuniversiteit. 1985 Bergamo, Galleria d’Arte Moderna Fumagalli. 1987 S. Coloma de Gramanet (Spagna), Gallery “Palau d’Art”. 1988 Bergamo, Associazione generale Mutuo Soccorso. 1990 Bergamo, Galleria d’Arte Manzoni. 1990 Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo. 1991 Badalona (Spagna), Centre Civic “Morera”. 1991 Bergamo, Galleria Gelmini. 1993 Bergamo, Galleria d’Arte “XX Settembre”. 1995 Bergamo, Galleria “Emporium”. 1995 Predore (Bg), Pro Loco e Biblioteca Comunale. 1998 Bergamo, Spazio espositivo Istituto S. Paolo di Torino. 2001 Venezia, Hotel “La Fenice et des Artistes”. 2001 Bergamo, Centro Studi “La Porta”. 2002 Bergamo, “Interni” Design e Antiquariato Internazionali. 2003 Seriate (Bg), Palazzo Municipale. 2004 Clusone (Bg), “Area Protetta”. 2006 Bergamo, Galleria “S. Alessandro”. 2007 Bergamo, S. Maria del Giglio: “a Bianca”. 2009 Treviglio (Bg), Cassa Rurale di Treviglio. 2010 Nembro (Bg), Biblioteca Centro Culturale. 2011 Vailate (Cr), Calisto Café. 2011 Bergamo, Spazio Arte, via Moroni 16. 2011 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2012 Torre de Roveri (Bg), “La Vinaia” della Tenuta Frizzoni. 2012 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2012 Bergamo, Osteria “Tre Gobbi”. 2013 Castel Rozzone (Bg), Biblioteca Centro Culturale. 2013 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2014 Milano, Galleria “Gli eroici furori”. 2014 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2015 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2015 Bergamo, La mia casa – Studio aperto a AMACI. 2016 Bergamo, in dispArte – Ristorante culturale (1a parte). 2017 Bergamo, in dispArte – Ristorante culturale (2a parte). 2018 Bergamo, in dispArte – Spaziali Architetture Coloristiche. 2018 Cagliari, Hotel Italia. 2018 Bergamo, Centro Culturale S. Bartolomeo.
Scritto da: Arianna Sartori
Data: 26 Maggio 2021
Categoria: Mostre
Tag: Mantova città