Mantova protagonista mostra “I Giovani Ribelli del ’48”
I GIOVANI RIBELLI DEL ’48 – MEMORIE DEL RISORGIMENTO LOMBARDO
PALAZZO REALE MILANO
21 MARZO – 5 GIUGNO 2011
Mantova protagonista della Mostra “I Giovani ribelli del ‘48” allestita in occasione delle celebrazioni nazionali per il 150° dell’Unità d’Italia per presentare le tappe più significative del Risorgimento lombardo.
L’esposizione, a Palazzo Reale di Milano fino al 5 Giugno 2011, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è organizzata dalla Regione Lombardia in collaborazione con la Fondazione Fratelli Alinari per la Storia e la Fotografia e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, grazie al contributo di Camera di Commercio di Milano, Intesa San Paolo e Fondazione Fiera Milano, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica e del Ministero della Difesa.
La mostra, curata da Elena Fontanella, si articola attraverso l’esposizione di opere d’arte, fotografie, cimeli e diorami per raccontare le vicende della storia risorgimentale lombarda attraverso i protagonisti meno noti di un Risorgimento minore, composto da un popolo giovanile di uomini e donne lombardi che tracciarono i momenti più interessanti della storia unitaria nazionale.
Tra le figure femminili spiccano Cristina di Belgioioso e Clara Maffei, e non mancano neppure i ritratti di bambini in atteggiamenti patriottici.
La sezione intitolata “Solferino e il duro colpo di Villafranca”, è incentrata proprio sul diorama della battaglia di Solferino. In questo Comune alle porte di Mantova si combatté quella che viene considerata “la” battaglia del Risorgimento, cioè il vero punto di svolta di tutto il processo di unificazione nazionale.
Il glorioso conflitto di Solferino – San Martino del 24 giugno 1859, una serie di scontri su un fronte di 20 chilometri, rappresenta infatti il combattimento finale della seconda guerra d’indipendenza.
Il momento simbolico, decisivo nella vittoria franco-piemontese, è la conquista della Rocca della città, sulla quale, nelle prime ore del pomeriggio del 24 giugno, dopo una battaglia feroce sul pendio della collinetta, viene issato il tricolore francese, segno del successo alleato.
Ma la sera del 24, al termine della battaglia più cruenta di tutto il Risorgimento, con circa 100.000 tra morti e feriti, nessuno raccoglie i caduti.
Sebbene le sorti della guerra siano a vantaggio degli alleati, inaspettatamente, Napoleone III a Villafranca sottoscrive, l’11 luglio, con Francesco Giuseppe l’armistizio che sancisce la fine della guerra. Un’altra illusione sembra svanire, assieme alle speranze di migliaia di persone, soldati e civili, morti per la causa della liberazione dallo straniero e dell’unità nazionale.
L’orrore di Solferino ispirerà il medico volontario Hanri Dunant. Dopo la tragica esperienza della battaglia, il dottore svizzero inizierà il percorso di solidarietà e aiuto in guerra che porterà alla creazione della Croce Rossa Internazionale.
Sempre nella sezione “Solferino e il duro colpo di Villafranca”, spicca il dipinto “Assalto alla Madonna della Scoperta” o “Episodio della Battaglia di San Martino” di Giovanni Fattori, in arrivo dall’omonimo Museo Civico di Livorno. In questa opera, esposta e premiata con 2000 lire all’Esposizione Italiana di Firenze nel 1868, ma realizzata sei anni prima, l’artista descrive un episodio dello storico scontro nella cittadina a due passi da Mantova.
Conosciuta anche come la battaglia di Pozzolengo, quella di San Martino rappresenta uno dei combattimenti che compongono lo storico conflitto risorgimentale di Solferino del 24 giugno 1859. In quello stesso giorno si ricorda pure lo scontro di Medole, che in realtà diede inizio alla più celebre battaglia di Solferino e San Martino, alla fine del quale restarono sul campo circa 15.000 uomini dei due schieramenti.
Ma anche durante la prima guerra di Indipendenza, nel 1848, Mantova ha fatto parlare di sé. Sono passati alla storia, infatti, tre conflitti combattuti tra il 24 aprile e il 30 maggio. I paesi interessati? Governolo, Goito e Curtatone.
In quest’ultima cittadina, in particolare, si scontrarono poco più di seimila volontari italiani, tra piemontesi, toscani e napoletani, contro i 32.000 componenti dell’esercito guidato dal generale Radetzky. La vittoria austriaca è stata netta, ma nello stesso tempo scontata in virtù della disparità di forze sul campo.
“L’occasione narrativa della mostra – spiega la curatrice Elena Fontanella – è tratta dalle memorie di Giovanni Visconti di Venosta, grande protagonista lombardo della storia unitaria. Sul finire del secolo XIX raccolse i propri ricordi di gioventù offrendo ai posteri una summa di “cose viste e sapute” e di informazioni dirette sui tratti salienti delle vicende che portarono i giovani lombardi a divenire protagonisti di un vero passaggio epocale. Dalle sue stesse parole possiamo trarre il senso di un tale sconvolgimento e della forza viva che impresse nella memoria e nella coscienza di quanti vi parteciparono”.
Traendo spunto diretto dalle memorie di Visconti di Venosta, le sezioni della mostra si dipanano come un racconto storico del Risorgimento lombardo, che al contempo costituisce uno specifico punto di vista narrativo in cui il vero protagonista, oltre al narratore, è il coro rappresentato dai giovani lombardi, dai volontari, dalle donne, da tutti quegli uomini, spesso rimasti anonimi, che furono protagonisti di questa indimenticabile stagione.
Attraverso l’utilizzo di ricostruzioni storiche, proiezioni audiovisive ed installazioni illuminotecniche il visitatore sarà accompagnato in un percorso scientifico coinvolgente alla ricerca di personaggi, luoghi e sentimenti dell’epoca.
I Giovani Ribelli del ‘48
Palazzo Reale di Milano
Piazza Duomo, 12
Orari di visita: Lun: 14.30 – 19.30 / Mar, Mer, Ven, Dom: 9.30 – 19.30 / Gio, Sab: 9.30 – 22.30
Per informazioni: info@lombardia150.it – www.lombardia150.it