Inventario Foreste Urbane 2014: Mantova all’ultimo posto in Lombardia
In Lombardia il primo inventario italiano delle foreste urbane.
Ogni cittadino lombardo che abita in un comune urbano ha 161 mq di bosco.
Mantova risulta la provincia con la quantità minore di mq. di bosco urbano per abitante dei comuni urbani: solo 29mq/ab.
Ogni cittadino lombardo che abita in un comune urbano ha a disposizione 161 metri quadrati di bosco, poco più della metà di un campo da tennis. Una quantità di verde che purtroppo ad oggi non è rapportabile ad altre regioni essendo l’inventario delle foreste urbane e periurbane della Lombardia, portato a termine dal progetto “EMoNFUr -Establishing a Moitoring Network to assess lowland Forest and Urban plantation status in Lombardy Region and Slovenian” (LIFE+ 10 ENV/IT/399)”, il primo ad essere redatto in Italia. Dall’inventario emerge che è soprattutto nelle aree di pianura che la presenza dei delle foreste urbane all’interno dei comuni lombardi è decisamente non adeguata rispetto alle necessità di equilibrio ecologico del territorio e di qualità e benessere delle popolazioni. Le foreste urbane infatti – i boschi che risultano in prossimità di centri urbani e ne subisco l’influenza – rappresentano per molti cittadini la più immediata possibilità di contatto con la natura e sono importanti risorse capaci di influire sul clima delle città, sul mantenimento degli ecosistemi naturali, sulla qualità della vita e sul benessere di moltissime persone. L’obiettivo che si pone questo lavoro è fornire, prima volta in Italia, a operatori del settore e soggetti coinvolti nella governance e nella pianificazione del territorio lombardo uno strumento operativo utile per conoscere e gestire e queste importanti infrastrutture verdi.
I COMUNI “URBANI” NELL’INVENTARIO DI EMONFUR
Per definire un comune come “urbano”, e di conseguenza le foreste “urbane” come quei boschi che insistono su tali comuni, il progetto “EMoNFUr” ha utilizzato la metodologia del progetto Moland – progetto europeo terminato nel 2004 per fornire uno strumento di pianificazione territoriale al fine di valutare, monitorare e fornire modelli di sviluppo di ambienti urbani e regionali – elaborato e adattato alla realtà lombarda e utilizzabile anche a livello europeo. Questo metodo ha permesso di unificare l’ambito urbano e quello periurbano, ambito quest’ultimo che, ad oggi, non ha ancora una definizione condivisa e che rappresenta la zona di contatto tra il mondo rurale e l’ambito edificato. Nell’inventario, quindi, un comune viene classificato come “urbano” se la superficie urbana più la superficie periurbana (così come definita dal metodo Moland) è maggiore del 25% della Superficie totale. Sono esclusi i comuni sotto i 10.000 abitanti se isolati rispetto all’area primaria di aggregazione costituita dai comuni capoluogo (per approfondimenti vedi allegato 1 “Metodo di lavoro”).
I DATI DELL’INVENTARIO
714 sono i comuni urbani lombardi oggetto del primo inventario delle foreste urbane della Lombardia, il 46,24 % del totale dei comuni delle dodici provincie lombarde con una popolazione di 8.120.668 abitanti, oltre l’80 % dell’intera popolazione regionale. Ogni cittadino lombardo dei comuni urbani ha a disposizione 161 mq di bosco urbano. La superficie forestale urbana inventariata è di 130.431 ettari. La provincia più virtuosa in questo senso risulta essere quella di Varese con il 30,92% delle foreste urbane, in 130 comuni, mentre è fanalino di coda Cremona con lo 0,37% di superficie forestale nell’area urbana in 3 comuni. Le provincie lombarde con maggior quantità di bosco urbano per abitante sono Sondrio con 568 metri quadrati per abitante, Varese con 461 metri quadrati per abitante e Como con 366 metri quadrati per abitante. Seguono nell’ordine Brescia, Bergamo, Pavia, Lodi, Monza Brianza, Cremona, Milano e ultima Mantova con solo 29 metri quadrati di bosco urbano per abitante.
Superfici forestali e popolazione
Tabella estratta da “Inventory of artificial and natural urban and periurban forest in Lombardy region”.
NB: la tabella considera per ogni provincia la popolazione che abita nei comuni urbani definiti dall’inventario e per bosco si intendono le foreste urbane che insistono su tali comuni.
SUPERFICI FORESTALI E POPOLAZIONE | |||
Provincie | Popolazione | Abitanti/Kmq | Mq bosco/abitante |
BERGAMO | 873.779 | 928 | 218 |
BRESCIA | 906.914 | 557 | 280 |
COMO | 513.601 | 1034 | 366 |
CREMONA | 121.364 | 719 | 39 |
LECCO | 278.819 | 875 | 326 |
LODI | 151.894 | 493 | 47 |
MANTOVA | 146.240 | 822 | 29 |
MILANO | 3.106.060 | 2.282 | 35 |
MONZA BRIANZA | 849.636 | 2.094 | 40 |
PAVIA | 262.622 | 567 | 95 |
SONDRIO | 34.436 | 962 | 568 |
VARESE | 875.303 | 803 | 461 |
TOTALE | 8.120.668 | 1.073 | 161 |
I DATI RELATIVI ALLA PROVINCIA DI MANTOVA
Dei 70 comuni della provincia di Mantova l’inventario ne classifica 9 nell’area urbana e 61 nell’area rurale. Complessivamente coprono una superficie di kmq. 2.342,63 con una popolazione di 146.240 abitanti. La provincia di Mantova conta una superficie boscata in area urbana di 805,50 ettari, pari al 25,83% della superficie forestale provinciale e con 29 mq di bosco a disposizione per abitante dei comuni urbani si colloca all’ultimo posto nella classifica delle provincie lombarde. Le foreste urbane mantovane sono principalmente querco-carpineti (28%). Tra le foreste urbane della provincia mantovana ricordiamo per esempio la Foresta Carpaneta, 64 ettari di bosco situati nel comune di Bigarello, presso l’Azienda agroforestale Carpaneta, sede di sviluppo di un polo agricolo nella filiera lattiero casearia e di un polo forestale di eccellenza e il Bosco Fontana nel comune di Marmirolo. Bosco Fontana, parte della vasta area un tempo di proprietà dei Gonzaga, è oggi un’area naturale protetta di circo 233 ettari, ultima preziosa testimonianza delle antiche foreste di latifoglie che un tempo ricoprivano tutta la Pianura Padana.
L’inventario è consultabile nella versione integrale sul sito www.emonfur.eu, documento Action 6 “Inventory of artificial and natural urban and periurban forest in Lombardy region” nella sezione download/prodotti finali.
LAVORI IN CORSO DI EMONFUR: IL CATASTO DEI BOSCHI URBANI
Il gruppo di lavoro di Emonfur sta inoltre realizzando un altro importante strumento utile alle attività di pianificazione, monitoraggio e gestione dei boschi artificiali. Si tratta del primo Catasto dei boschi urbani, periurbani e di pianura realizzati in Lombardia negli ultimi 30 anni, a partire dal 1980.
L’obiettivo è arrivare, entro settembre 2014, a una banca dati dinamica e in continuo aggiornamento per raccogliere informazioni e dati (dati generali, aspetti territoriali, aspetti forestali, aspetti gestionali, aspetti d’uso e aspetti finanziari) grazie alla partecipazione di Enti forestali (Regione Lombardia, Province, Comunità Montane, parchi e Riserve Naturali), comunità locali, associazioni naturalistiche ed ambientali o singoli privati che gestiscono o che hanno realizzato uno o più impianti boschivi in Lombardia.
Questi soggetti possono già partecipare alla redazione del catasto registrando i dati richiesti in moduli predisposti sul sito www.emonfur.eu nella sezione dedicata al catasto. Al termine dei lavori una pagina di accesso pubblico del database permetterà a chiunque, ricercatori, tecnici addetti allo studio, alla gestione e alla tutela del territorio, amministratori locali, comuni cittadini, di acquisire le diverse informazioni relative ai boschi accatastati. Un modulo WebGIS consentirà, inoltre, la localizzazione delle località su cartine di Google Maps.
IL PROGETTO “EMoNFUr”
Il progetto “EMoNFUr – Establishing a Moitoring Network to assess lowland Forest and Urban plantation status in Lombardy Region and Slovenian” (LIFE+ 10 ENV/IT/399) nasce dalla volontà di ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, del Parco Nord Milano, di Regione Lombardia, dell’Istituto Forestale Sloveno e del Ministero Sloveno per l’Agricoltura e le Foreste e si inserisce negli obiettivi proposti dalla Unione Europea sulla politica ambientale. L’iniziativa si avvale della collaborazione dell’ Università degli Studi di Milano – Bicocca, dell’ Università degli Studi di Firenze e dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Si avvale inoltre del contributo di un comitato scientifico internazionale e di un ricco User Committee costituito da portatori di interesse provenienti da diversi settori.
www.emonfur.eu