Lavoratori della Belleli di Mantova in sciopero dal 4 marzo 2016, insorge la FIOM
Sciopero Belleli, insorge la FIOM: “Non arretriamo di un millimetro, trattativa riparta senza annuncio esuberi e taglio contratti”
Da venerdì 4 marzo 2016 i lavoratori della Belleli sono in sciopero permanente. Un’iniziativa che, in questo momento storico, ha pochi eguali in Italia. In questo lasso di tempo l’azienda ha fatto pervenire due lettere degli azionisti in cui ritengono di fatto irricevibili le istanze dei lavoratori.
A fronte della totale chiusura rispetto alle proprie istanze, i lavoratori, a partire dai capi reparto, hanno fermato la fabbrica, occupando anche la statale Brennero, hanno portato fuori muletti e occupato simbolicamente gli uffici dell’azienda con 250 lavoratori.
“La scelta della multinazionale americana Exterran di affidare la riorganizzazione della Belleli di Mantova ai consulenti di Alix Patner – afferma il segretario generale della FIOM Cgil Lombardia Mirco Rota – va nella direzione sbagliata sia per le conseguenze del loro piano industriale, sia per le prospettive dell’azienda”.
“Un piano di riorganizzazione, quello proposto, – continua Rota – fatto di tagli pesanti alla contrattazione sindacale, del rifiuto di avvalersi di contratti di lavoratori indiretti, della disdetta dei contratti attualmente sottoscritti e della decurtazione dal premio feriale (1.400€/anno), della maggiorazione per lavoro notturno (40%), e di tutti gli altri emolumenti economici contrattati. Un taglio che se praticato, significherebbe per i dipendenti Belleli una busta paga più leggera per 2.400 euro all’anno”.
“Per riattivare una trattativa che contenga almeno basi decenti poniamo due condizioni basilari – sostiene Mauro Mantovanelli, segretario generale della FIOM Cgil Mantova – un piano che non contenga esuberi e che venga tolta la disdetta dei contratti aziendali già stipulati. Senza queste condizioni di base è impossibile far ripartire una trattiva, che altrimenti sarebbe già indirizzata verso tagli e attivazione ammortizzatori sociali”.
“Senza queste condizioni minime non interrompiamo la protesta – aggiunge Mantovanelli- andremo a oltranza. Abbiamo ancora lavoro per sei-sette mesi, siamo stupiti negativamente da questa chiusura. La ratio finale che soggiace a questo piano di fatto è un provvedimento di chiusura o di cessione di questa azienda a ottobre, o al massimo nel novembre 2016. Non arretreremo di un millimetro rispetto alla nostra richiesta di sbloccare sbloccare le commesse in consegna”.
“Questo sarebbe il primo elemento dei consulenti Alix Patner per diminuire drasticamente il costo del lavoro. Inoltre, prosegue il segratrio delle tute blu lombarde, sempre secondo i consulenti aziendali per raddrizzare le sorti dell’azienda d’ora in avanti non sarà più o meglio conveniente per la multinazionale, accettare commesse con un margine di redditività inferiore al 10%. Una decisione davvero pericolosa ed irresponsabile, quella di limitare le commesse a quelle che garantirebbero un concreto guadagno”.
“Una scelta, conclude il sindacalista della FIOM Lombardia, che insieme al taglio del salario dei dipendenti mette davvero a rischio il futuro della Belleli di Mantova. Una decisione che rende evidente il comportamento della multinazioanle, poco sensibile all’occupazione e al territorio ma concentrata esclusivamente ai suoi margini di profitto. Per questo, abbiamo deciso da subito la mobilitazione di tutti i lavoratori consapevoli che queste scelte devono essere contrastate fin da subito con la massima determinazione da parte di tutti”.
“Finora abbiamo dimostrato senso di responsabilità, conclude Mantovanelli, come ribadito negli incontri avuti con il Prefetto, da domani non garantiamo più nulla circa le proteste che intenderemo attuare, anzi chiediamo alle istituzioni in questa fase delicata di essere al nostro fianco nella difesa delle nostre ragioni”.