Operaio travolto da un tir: tre rinvii a giudizio e rito abbreviato per l’autista
Donato Greco stava movimentando il traffico nel cantiere sulla SP Goitese

Tre rinvii a giudizio per la morte di Donato Greco, operaio 55enne di Pozzolengo (BS) che nel marzo 2020 fu travolto e ucciso da un autocarro mentre lavorava in cantiere.

M.T.B., legale rappresentante della ditta Ecotraffic S.r.l.; M.M., delegato del datore di lavoro in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per conto dell’impresa Carron Costruzioni S.p.a. e M.S., coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione del cantiere, dovranno ora rispondere del loro operato davanti al giudice.

Questo quanto ha deciso il Gup, Antonio Serra Cassano, al termine dell’udienza preliminare celebratasi questa mattina presso il Tribunale di Mantova. Il giudice ha invece concesso il rito abbreviato per M.B, 53enne residente a Desenzano del Garda, autista del mezzo pesante che ha investito la vittima.

I familiari della vittima si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella gestione di incidenti stradali e incidenti sul lavoro con esito mortale e hanno già ottenuto, in via stragiudiziale, il risarcimento dei danni subìti.

Il 4 marzo 2020 Donato Greco stava lavorando alla riqualificazione della S.P. 236 “Goitese”, nel tratto d’ingresso alla rotatoria “Ridellino” nel comune di Cavriana. Il cantiere riguardava il raccordo tra la provinciale esistente e la nuova tangenziale di Guidizzolo. Il committente era la Provincia di Mantova, la quale aveva affidato i lavori di costruzione della tangenziale alla Carron Costruzioni, mentre la Ecotraffic era stata incaricata da quest’ultima di effettuare la segnaletica stradale e orizzontale definitiva, oltre che i lavori di segnalazione e delimitazione del cantiere. Era stato quindi predisposto il senso unico alternato e Donato Greco, in qualità di moviere, era stato incaricato di dirigere il traffico proveniente da Mantova con direzione Brescia indirizzandolo in modo alternato nell’unica carreggiata dove si poteva circolare. Proprio mentre Donato era intento ad esporre la paletta veniva violentemente travolto da un autocarro e scaraventato a oltre venti metri di distanza. A nulla serviva il tempestivo intervento dei soccorsi, prontamente allertati, l’uomo decedeva per le gravissime lesioni riportate.

“L’autista dell’autocarro non ha ridotto abbastanza la velocità per accorgersi del papà e riuscire a fermare un mezzo così pesante in tempo – commentano le figlie assieme la moglie della vittima – Seppur con la presenza ben segnalata di un cantiere e di una situazione di pericolo, guidava ad una velocità superiore al limite che in quel tratto era di 50 km all’ora e questa disattenzione, purtroppo, è costata la vita al nostro amato Donato. Un dolore così improvviso e incolmabile non pensavamo lo avremo mai provato”.

“Il rapporto dell’U.O.C. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro – sottolinea Riccardo Rigonat, responsabile della sede Giesse di Brescia – Evidenzia che lo spazio a disposizione di Donato era estremamente limitato a causa della banchina al lato della strada, per cui era costretto a sporgersi verso il centro occupando parte della carreggiata per poter rallentare e fermare il traffico veicolare. Attendiamo ora, assieme ai familiari, l’esito del processo”.




Scritto da: Ufficio stampa GIESSE Risarcimento Danni
Data: 26 Giugno 2024
Categoria: Cronaca
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