Al Museo Diocesano Mostra collettiva itinerante degli Artisti suzzaresi
Il tema della mostra collettiva degli Artisti suzzaresi è : SORELLA NATURA Tra reale e virtuale, l’inaugurazione sarà sabato 23 maggio alle ore 16.30 e la mostra si fermerà al Museo Diocesano fino al 31 maggio.
Presentazione del Prof. Don Stefano Savoia
Fin dall’origine del linguaggio figurativo l’uomo ha sperimentato il fascino della “natura”: tutto ciò che è altro da se (io) e altro dall’infinito trascendente (Dio) entra immediatamente nell’orizzonte estetico dell’uomo che comunica emozioni, piacere, bellezza, incanto. Il bambino che scopre il valore dei segni nelle prime fasi di apprendimento del linguaggio si serve di tutto ciò che proviene dalla “natura”: il mondo vegetale, l’ambiente, i luoghi familiari costituiscono, assieme agli elementi della grammatica relazionale, la prima fondamentale fonte per elaborare il linguaggio. La “natura” tuttavia si riveste immediatamente di significati e valori che vanno oltre la mera concretezza delle cose, la localizzazione delle attività umane, o la spazializzazione di un orizzonte necessario alla vita dell’uomo. Il luogo (o lo spazio) diventa metafora dell’intera esistenza dell’uomo e della qualità delle relazioni che vive: molti miti e racconti religiosi collocano l’uomo in un paradiso, un giardino di delizie naturali, per indicare uno stato di amicizia con Dio e armonia col mondo. Quando questa iniziale relazione di amicizia con Dio viene incrinata o rifiutata, il paradiso terrestre diviene una terra arida e infeconda.
Nella secolare tradizione artistica dell’occidente la distinzione fra spazio naturale e spazio antropizzato si arricchisce di riflessioni e stimoli sempre più complessi e suggestivi: la pittura di paesaggio, le nature morte, le scene di genere, la fotografia, la landart, le video installazioni, in una continua contaminazione fra generi, stili, suggestioni, linguaggi e codici. Anche l’arte prodotta oggi, che non può prescindere dalle grandi rivoluzioni culturali del XXI secolo, prime fra tutte l’espressionismo e l’astrattismo, laddove sembra avere abolito l’oggetto della rappresentazione e la realtà naturale, non può escludere totalmente un riferimento al “reale” per suscitare nell’osservatore risonanze interiori.
In questa rassegna di pittura e fotografia la natura è qualificata come “sorella”: non madre, o matrigna, ma sorella. I riferimenti alla poetica e alla spiritualità francescane sono evidenti: il Cantico delle creature riconduce ogni aspetto del reale e delle vicende umane, in primis della realtà naturale, a motivo di lode verso Dio, fonte e origine di tutto ciò che esiste. Dalla contemplazione della perfezione del creato, della natura nei suoi aspetti più stupefacenti e meravigliosi, l’uomo di ogni epoca è sempre risalito fin all’origine, al Creatore. Considerare, “francescanamente”, la natura come “sorella” può significare per l’uomo vivere una spiritualità riconciliata col mondo, godere in pienezza i doni e i beni del creato, considerarsi custode e responsabile delle risorse naturali, ponendosi come socio, anzi, in un rapporto di fratellanza, verso “sorella” natura.
C’è un ulteriore stimolo che proviene dal tema trattato in questa esposizione: il passaggio dal reale al virtuale, intendendo per reale ciò che esiste, il “dato” presente al di fuori del soggetto, e per virtuale ciò che il soggetto stesso produce, simulando uno spazio frutto di immaginazione, di progetto, di fantasia. Le nuove tecniche di rappresentazione e di elaborazione di immagini sono entrate a pieno titolo nel mondo dell’arte, condizionando e imprimendo svolte decisive al gusto e all’estetica dei nostri giorni.
L’estetica del reale e l’estetica del virtuale tuttavia non si possono tenere forzatamente distinte, o contrapposte. Esse hanno in comune un punto fondamentale: l’artista come protagonista indiscusso del processo creativo, sia che “rappresenti”, sia che “inventi”, sia che racconti, sia che evochi, sia che descriva, sia che sogni. Reale e virtuale sono due possibilità inesauribili di cui l’artista dispone per raccontare se stesso, per comunicare le proprie emozioni e per dire la bellezza della vita.