Domenica 2 maggio 2010 alle ore 10:00 presso la Cooperativa Iris Bio a Calvatone (CR), il premio nobel per la pace Betty Williams incontrerà i cittadini, gli studenti, i sindaci dei paesi limitrofi e i mass media.

Betty Williams e Julia Butterfly Hill si associano alla protesta.
Betty Williams a Calvatone (Cremona) 2 Maggio 2010Il Comitato No al Bitume non cede e ha coinvolto queste due donne straordinarie, le quali hanno prontamente risposto. Il Premio Nobel per la Pace e la celebre ambientalista americana scrivono al sindaco di Calvatone (CR) per fermare la costruzione dell’impianto di bitume. Qui le due lettere – tradotte in Italiano e firmate – che hanno inviato al sindaco di Calvatone Pierugo Piccinelli:
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La vicenda legata alla fabbrica per la produzione di conglomerati bituminosi a Calvatone varca i limiti del locale e assume addirittura una dimensione internazionale. Dal momento che nei mesi della protesta nessuna risposta esaustiva è arrivata dalle Istituzioni, le due donne hanno scritto al sindaco di Calvatone, dicendosi preoccupate di quanto sta accadendo e chiedendo all’Amministrazione Comunale di fermare la realizzazione dell’impianto di bitume.

Nelle due lettere, entrambe puntano gli occhi sul sindaco e le sue scelte a favore dei propri cittadini, in difesa dell’oasi WWF, in difesa della cooperativa di prodotti biologici IRIS e dei suoi dipendenti, in difesa della volontà dei cittadini di tutta la zona che hanno chiaramente espresso parere negativo.

Betty Williams, irlandese, Premio Nobel per la Pace nel 1976 per il suo ruolo di co-fondatrice della Community of Peace People, un’organizzazione che si batteva per una soluzione pacifica della questione dell’Irlanda del Nord. Attualmente è a capo della Global Children’s Foundation ed è presidente del World Centers of Compassion for Children International. Uno dei centri per i bambini sta per essere realizzato proprio in Italia, in Basilicata, nel paese designato nel 2003 come discarica per le scorie nucleari. Allora Betty Williams si era unita alla protesta dei cittadini di Scanzano Jonico, aiutandoli a fermare i convogli di scorie nucleari.

Julia Butterfly Hill, americana, è diventata famosa in tutto il mondo per aver vissuto due anni su una sequoia millenaria nel Nord della California, riuscendo a salvarla dall’abbattimento. Da allora è considerata uno dei personaggi più influenti e positivi del panorama ambientalista mondiale.

Dopo il silenzio e l’inerzia delle istituzioni sulla vicenda e dopo che la proposta degli imprenditori locali di rilevare il terreno e creare molti posti di lavoro in più (rispetto ai soli 2 previsti dall’impianto di bitume) è stata rifiutata, i cittadini stessi hanno deciso di prendere l’iniziativa e parlare a tutti di ciò che sta accadendo.

I FATTI
La precedente Amministrazione di Calvatone (Cremona), a due passi da numerosi centri abitati, ha concesso il permesso per l’edificazione di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi nella zona industriale.
L’iter burocratico è stato compiuto senza avvertire in alcun modo né la cittadinanza di Calvatone né le Amministrazioni dei comuni vicini che appena è comparsa la notizia (taciuta per 3 anni) si sono detti contrari e preoccupati per una simile decisione. Le fabbriche che producono asfalto sono classificate come “industrie insalubri di prima classe” per il loro forte impatto ambientale.
Dopo numerose riunioni e manifestazioni, il 26 marzo 2010 sono state consegnate al sindaco di Calvatone Pierugo Piccinelli oltre 2600 firme di cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto. La ditta in questione, la SCB srl, ha il permesso edilizio solo per un impianto di calcestruzzi, mentre la Provincia di Cremona ha già dato autorizzazioni per le emissioni in atmosfera per conglomerati bituminosi. Visto che la ditta sapeva che avrebbe costruito la fabbrica di asfalto, perché non ha chiesto i permessi giusti sin dall’inizio? Questi impianti, che la Legge prevede isolati nelle campagne e lontano dalle abitazioni (R.D.1265 del 27/7/1934 e decreto Ministero della Sanità del 5/9/1994) possono provocare GRAVI DANNI alla salute, ambiente ed economia locale.

Comitato No Al Bitume
www.noalbitume.com




Scritto da: Comitato No al Bitume
Data: 27 Aprile 2010
Categoria: Eventi


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