Festivaletteratura 2020 Mantova
Gli organizzatori hanno fatto sapere che l’edizione 2020 del Festival della Letteratura di Mantova si svolgerà, anche se probabilmente sarà un festival diverso dal solito.
Non si conoscono ancora con precisione le modalità di svolgimento del Festivaletteratura 2020. Riportiamo di seguito il testo di presentazione dell’evento:
“Le incertezze sono ancora tante, ma vogliamo rispondere alle molte persone che in queste settimane ce lo stanno chiedendo: la XXIV edizione di Festivaletteratura si terrà, come previsto, dal 9 al 13 settembre 2020.
Il 2020 è stato un anno difficile per tutti, e quello del 2020 sarà per forza di cose un festival per molti aspetti inusuale, animato dall’intento e dalla volontà di ricominciare a incontrarsi e confrontarsi.
Stiamo lavorando a un programma dal vivo con eventi dalle formule talvolta particolari e inconsuete, nel totale rispetto delle regole di sicurezza e distanziamento sociale. Sarà sicuramente un programma meno esteso del solito, ma non vogliamo rinunciare a fare di Mantova un luogo d’incontro tra autori e lettori.
Nel contempo stiamo pensando a strade per noi inedite, che ci permettano di portare il Festival anche a tutti coloro che quest’anno non potranno essere fisicamente insieme a noi.
E dato che le incertezze sono ancora tante – sarebbe sciocco non tenerne conto – saranno proprio questi “spazi” alternativi a permetterci di dar vita al Festival in ogni caso, anche se all’ultimo minuto dovessimo essere privati dei luoghi della città che solitamente animiamo con i nostri incontri.
Spazi come internet, certo, ma non solo, dove abbiamo intenzione di riportare la diversità e la ricchezza di voci che ha sempre contraddistinto Festivaletteratura.
Di tutto ciò però vi parleremo nelle prossime settimane.”
Programma Festivaletteratura 2020
Vedi anche: programma Festival Letteratura 2020 in pdf
Lunedì 6 luglio 2020 sono state ufficializzate le modalità di svolgimento della 24 edizione del festival. Le riportiamo di seguito.
“La scelta che abbiamo fatto per il 2020 è di organizzare un Festival a quattro piste, attraverso la proposta di eventi dal vivo e in streaming all’interno della città, l’apertura di una radio del Festival, la pubblicazione di un almanacco, la creazione di contenuti speciali per il web: quattro “spazi” di incontro e partecipazione, autonomi e interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità e nonostante i limiti agli spostamenti, e di accogliere anche chi del Festival non aveva mai sentito parlare. In questo stato d’eccezione non potevamo che sperimentare e la nostra convinzione è che tutto quello che proveremo a mettere in atto quest’anno non sarà soltanto una parentesi in attesa del ritorno alla normalità, ma il punto da cui incominciare a immaginare le edizioni future.
Quello che presentiamo oggi è un Festival che abbiamo reinventato daccapo, senz’altro inusuale, ma nello stesso tempo fortemente riconoscibile. L’esperienza del confinamento, la classificazione off limits imposta agli spazi di aggregazione e di cultura nella fase più acuta dell’epidemia, ha portato tutti non solo a sospendere temporaneamente le attività, ma a ripensare a come e dove riprendere il filo del discorso. La scelta che abbiamo fatto per il 2020 è di organizzare un Festival a quattro piste, attraverso la proposta di eventi dal vivo e in streaming all’interno della città, l’apertura di una radio del Festival, la pubblicazione di un almanacco, la creazione di contenuti speciali per il web: quattro “spazi” di incontro e partecipazione, autonomi e interconnessi, capaci di garantire ad autori, lettori e amici del Festival di essere comunque presenti, secondo la propria sensibilità e nonostante i limiti agli spostamenti, e di accogliere anche chi del Festival non aveva mai sentito parlare. In questo stato d’eccezione non potevamo che sperimentare e la nostra convinzione è che tutto quello che proveremo a mettere in atto quest’anno non sarà soltanto una parentesi in attesa del ritorno alla normalità, ma il punto da cui incominciare a immaginare le edizioni future.
Per sostenere questo sforzo di ri-creazione messo in campo in pochissimo tempo servono energie speciali, che solo la comunità del Festival nel suo complesso può riuscire a dare. Il Festival lo facciamo insieme è lo slogan della campagna di raccolta fondi che Festivaletteratura lancia congiuntamente alla presentazione della prossima edizione per assicurarne la riuscita in un periodo di grande difficoltà per tutte le realtà culturali.
Dalla pagina www.festivaletteratura.it/sostieni si potrà contribuire alla campagna attraverso una libera offerta, che verrà progressivamente “premiata” con vari omaggi in base alla sua entità.
1. GLI EVENTI IN CITTÀ
Non c’è Festival senza Mantova: la città che ha dato forma e carattere alla manifestazione resta il primo degli “spazi” dell’edizione 2020. Anche nei mesi delle restrizioni più severe, quando sembrava impossibile poter tornare a incontrarsi come in passato, non si è mai abbandonata l’idea di far vivere il Festival nelle vie, nei cortili, in aree pubbliche e private, facendone sentire la presenza per l’intero reticolo urbano. In una situazione di norme di distanziamento e di numeri massimi consentiti, di timori che ancora accompagnano gli spostamenti, è stato tuttavia necessario ripensare al modo di stare nella città e con le persone. A cambiare non sono soltanto le dimensioni complessive del programma “dal vivo”, ridotto a un terzo di quello dello scorso anno. Con teatri, musei, sale civiche, piazze di fatto ancora in parte impraticabili, il Festival ha dovuto cercare forme e contesti inediti per riaprire il confronto, far circolare le parole e le idee degli autori, rispondere al desiderio di partecipazione rimasto frenato in questi mesi. Una sfida affrontata in poche settimane, che ha portato a diverse novità.
L’edizione 2020 apre con le profezie: parole salde, intense, lungimiranti per aiutarci ad attraversare il disorientamento nel quale siamo immersi e a scorgere, sotto le indecifrabili apparenze, quello che sta per accadere o che potremmo far accadere, per amore del mondo. Ogni sera, dall’alto della terrazza che si affaccia su piazza Santa Barbara, un’autorevole personalità del mondo della scienza, della spiritualità, della creatività, rivolgerà un discorso profetico alla comunità radunata in ascolto. Maria Grazia Chiuri, Carla Gianotti, Luca Mercalli e Mirko Zardini sono alcuni degli autori invitati a salire sul “pulpito”. Con la loro profondità di visione, le profezie vogliono cercare di rompere il silenzio di questi mesi, riconoscendo la forza e la rilevanza di alcune voci rispetto a un opinionismo diffuso di scarsa consistenza.
Piazza balcone è un altro dei nuovi format inseriti nel programma “in presenza” 2020. L’idea nasce proprio dall’esigenza di sopperire all’inaccessibilità dei luoghi normalmente deputati a ospitare incontri e spettacoli. Se le persone non possono più sedersi intorno a un palco, è il palco che deve avvicinarsi alle persone. Piazza balcone porterà gli scrittori sotto casa dei lettori: cortili interni ai grandi condomini, strade e slarghi su cui si affacciano case di diverse altezze, parcheggi interni ad aree residenziali finalmente liberati dalle auto si trasformano per una sera nello spazio di azione e racconto di scrittori e poeti. Finestre, balconi, ballatoi delle case d’intorno saranno i palchetti e le logge da cui assistere all’evento. Piazza balcone partirà dal centro della città e arriverà fino alle periferie – sono previsti appuntamenti nei quartieri di Cittadella, Lunetta, Te Brunetti, Valletta Paiolo, Valletta Valsecchi – cercando di coinvolgere come parte attiva nella preparazione e nella promozione dei singoli incontri comitati civici e associazioni del territorio. Tra i protagonisti delle arene di Piazza balcone ci saranno Fabio Genovesi, Michela Murgia insieme ad Anna Osei, Lorenzo Marone e Bruno Gambarotta a confronto con la propria ipocondria, Carlo Lucarelli e Marco Malvaldi impegnati con Luca Crovi a offrire al pubblico consigli… delittuosi e per finire Alessandro Bergonzoni.
Più di strada invece è l’azione del furgone poetico. Prendendo spunto da un’iniziativa di sostegno in rime alla popolazione condotta in un paese del bresciano da un gruppo di giovani nel periodo più severo del lockdown, il furgone poetico s’aggirerà per Festivaletteratura caricando ogni giorno poeti e artisti diversi. Attraversando aree forse meno frequentate del centro storico secondo percorsi puntualmente segnalati sulla mappa del Festival, il furgone sosterà in piazze, sagrati di chiese, orti urbani, spazi industriali di particolare suggestione per permettere al poeta di tenere la sua esibizione davanti a un pubblico di passanti o di cultori di versi, messi sull’avviso dal programma del Festival. Chiara Carminati, Tommaso Di Dio e Massimo Giuntoli saranno gli autori che si turneranno a bordo del furgone poetico.
L’attitudine a un’esplorazione più consapevole del territorio accomuna molte delle altre esperienze di percorsi che si tenteranno quest’anno a Festivaletteratura. Ad alcune “viste d’autore” sul patrimonio artistico-architettonico della città affidate a cultori della materia come Luca Molinari (sulla facciata della Basilica di Sant’Andrea) e a Melania G. Mazzucco (sul ciclo di affreschi del Pisanello), si affiancheranno quest’anno alcune indagini meno convenzionali, che puntano idealmente a riappropriarsi (o a reinventare) aree e spazi in cui si gioca silenziosamente la nostra quotidianità o acquattati ai margini dei perimetri urbani e mai conosciuti fino in fondo. “Intanto, in città…” è una serie di osserv/azioni di gruppo condotte a Mantova da scrittori, architetti, fotografi, avventurieri (tra i quali Monica Guerra e Lola Ottolini, Mohamed Keita, lo stesso Luca Molinari, gli Ascosi Lasciti ed eXtemporanea) e facilmente replicabili in altri contesti. Veramente bellicosa si annuncia invece la “rivolta dei bambini di Mantova”, ispirata all’omonimo libro di Pinin Carpi e portata nelle strade della città da Alessandro Sanna e Pino Costalunga. Tra le proposte laboratoriali, la riflessione sugli ecosistemi condotta nell’ambito Scienceground in prevalenza nello spazio web, troverà una sua dimensione “dal vivo” nelle tre sessioni di analisi delle acque dei laghi di Mantova.
Non dovrebbe risultare inusuale la presenza di un festival letterario all’interno delle biblioteche. Eppure le collane rappresentano forse la prima incursione organizzata da Festivaletteratura tra gli scaffali delle due principali biblioteche cittadine, la Teresiana e il Baratta. L’intento non è infatti di trovare nelle loro sale un posto per una normale conversazione tra due o più autori, ma di chiedere ad alcuni degli ospiti del Festival di svelare affinità, parentele, nascoste consonanze tra alcuni dei volumi in esse presenti, per creare delle collane simili a quelle che compongono i cataloghi delle principali case editrici. A riscoprire le biblioteche come luoghi in cui i libri si parlano e si richiamano l’un l’altro saranno Carlo Ossola e Hans Tuzzi, per quanto riguarda le collezioni antiche della Teresiana, mentre Luca Crovi, Marcello Fois e Beppe Severgnini, tra gli altri, guideranno il pubblico tra romanzi classici e contemporanei, gialli e libri per ragazzi, raccolte poetiche e saggi scientifici.
Festivaletteratura non rinuncia tuttavia a chiamare gli autori al confronto con il pubblico in alcune delle sue sedi storiche, come Piazza Castello, Palazzo San Sebastiano e il Chiostro del Museo Diocesano. Nonostante la situazione di grande incertezza – e nella consapevolezza dei possibili problemi derivanti da un’eventuale restrizione alla libertà di spostamento – si è voluta mantenere comunque una presenza internazionale di prestigio anche nel programma in città, puntando su alcuni grandi nomi che hanno segnato le passate edizioni di Festivaletteratura: l’architetto e scrittrice palestinese Suad Amiry, il giornalista argentino Martín Caparrós, Javier Cercas, voce tra le più autorevoli della letteratura in lingua spagnola, Tishani Doshi, poetessa, narratrice e danzatrice indiana, e David Grossman, a cui il Festival ha dedicato un’importante retrospettiva nel 2013 e che torna quest’anno per l’evento di chiusura della ventiquattresima edizione. E, per parte italiana, felici ritorni sono quelli di amici di lunga data come Beppe Severgnini, Lella Costa, Michela Murgia, Marcello Fois, Antonio Manzini, Elvira Seminara, Chiara Valerio, Domenico Quirico, Gaia Manzini, Bianca Pitzorno e numerosi altri, che hanno voluto essere vicini al Festival in un anno così particolare.
Il dialogo con la letteratura straniera proseguirà in una serie di appuntamenti che segnano alcune singolari convergenze tra scrittori di casa nostra e di altri paesi: è il caso della saga familiare plurigenerazionale, poderosamente praticata da Giorgio Fontana e dalla georgiana Nino Haratischwili, della passione per l’arte italiana che accomuna Melania G. Mazzucco e Hisham Matar, dell’incerto confine tra letteratura per adulti e letteratura per ragazzi su cui si ritrovano Fabio Stassi e Katherine Rundell. Da questo punto di contatto prenderà le mosse un confronto che vedrà a Mantova l’autore italiano e in collegamento streaming il suo “corrispondente” straniero. Una riflessione sull’Europa, assolutamente in presenza, impegnerà il narratore e drammaturgo olandese Ilja Leonard Pfeijffer, da molti anni residente nel nostro paese.
Negli appuntamenti dedicati alla narrativa italiana arrivano per la prima volta a Mantova Daniele Mencarelli e Giulia Corsalini, e insieme si registrano gli attesi ritorni di Sandro Veronesi e Hans Tuzzi. Le invasioni di campo, i “tradimenti”, le contaminazioni tra l’inchiesta giornalistica e la finzione contraddistinguono molti degli incontri del Festival di quest’anno. Fabrizio Gatti – come in altro modo i già citati Martín Caparrós e Javier Cercas – parlerà della sua conversione al giallo, per raccontare l’intrusione dei servizi segreti americani nelle vicende delle democrazie occidentali. Sul nostro controverso e smemorato rapporto con le migrazioni si confronteranno Milena Agus e Gigi Riva da un fronte più letterario, Maurizio Pagliassotti attraversando e riattraversando nel tempo il confine italo-francese, Fabio Geda e Enaiatollah Akbari tornando sul doloroso viaggio di formazione di quello che era un ragazzo e oggi è diventato un uomo. Lo smarrimento dell’America contemporanea verrà letto da Francesco Costa e Marta Ciccolari Micaldi attraverso le notizie di cronaca e le pagine dei più importanti narratori statunitensi dei nostri giorni.
Ma è su come raccontare gli eventi del secolo appena trascorso che il confronto acquista intensità, aprendo innumerevoli questioni storiografiche e narrative. A Marcello Flores sarà dato il compito di interrogare narratori quali Bruno Arpaia e Carlo Lucarelli per capire come le vicende del nostro recente passato possano diventare materia da romanzo e assumano nuova luce grazie a questo passaggio; mentre Claudio Magris interverrà sull’intreccio inestricabile e romanzesco tra storie di popoli e di territori e autobiografie individuali. Lo stesso Flores con Valentina Pisanty rifletterà sul delicato rapporto tra storia e memoria nella ricostruzione delle tragedie del Novecento e sulle contraddizioni insite nella dimensione cerimoniale del ricordo. Ed è proprio grazie ad alcuni “ritrovamenti” storici che possiamo guardare con occhi diversi ad alcune questioni di stringente attualità: come la centralità della scuola nella crescita democratica del paese, nuovamente ribadita da Francesco Erbani e Francesca Leder attraverso l’eroica stagione dell’Unione nazionale per la lotta contro l’analfabetismo; o l’equa suddivisione del lavoro all’interno del corpo sociale, affrontata da Carlo Ossola e Lucrezia Reichlin attraverso un trattato dello storico Carlo Denina bruciato poco prima della Rivoluzione Francese. Ai rapporti tra storia e presente, tra costruzione del futuro ed (eterni) ritorni del passato, saranno dedicati la lezione di Carlo Greppi e la conversazione tra Alessandro Barbero e Alessandro Vanoli; all’anniversario raffaellesco è dedicato l’incontro di Stefano Scansani, incentrato su una preziosa lettera dell’artista conservata presso l’Archivio di Stato di Mantova.
Tra virtù civiche e relazioni private si giocheranno gli interventi di Gianrico Carofiglio sulla gentilezza e di Pietro Del Soldà sull’amicizia. Luca Molinari e Marco Filoni apriranno una riflessione sulle case che saremo, alla luce della pandemia; mentre Domenico De Masi affronterà il tema cruciale del ruolo della pubblica amministrazione nell’innovazione e nello sviluppo dello Stato e nella costruzione della felicità collettiva. Intorno allo scontro con il potere ruoteranno gli incontri sul teologo e oppositore di Hitler Dietrich Bonhoeffer (con Roberto Fiorini e la pastora Lidia Maggi) e sulla figura di Antigone, di cui il regista Massimiliano Civica ha recentemente offerto a teatro una versione fortemente provocatoria e di rottura.
Due viaggi nell’Italia profonda sono quelli di Tommaso Melilli insieme a Roberto Camurri nella provincia di piccoli paesi e trattorie e di Luca Boscardin e Valentina Raffaelli sulle tracce di trippe e frattaglie, rivisitate attraverso il design; mentre di scelte di grano parlerà l’agronomo Salvatore Ceccarelli con i giovani panettieri del Forno Brisa. Dai campi coltivati si passerà ai giardini fioriti con le rose di Anna Peyron – accompagnata da Clark Lawrence – e all’indagine scientifica (e non solo) dell’olfatto, condotta da Anna D’Errico e dal profumiere Antonio Gardoni. Di radio fuori dalla radio si parlerà al Festival con Linus e Massimo Cirri, due vite trascorse (quasi totalmente) in onda.
Una parte importante del programma nella città sarà riservata come sempre agli eventi di poesia. Ospite d’onore sarà il poeta svizzero-cinese Yang Lian, presentato al Festival da Marco Del Corona. Un omaggio a Franco Fortini vedrà coinvolti Pier Vincenzo Mengaldo, Donatello Santarone e Massimo Raffaeli; mentre sull’esempio di Giovanni Raboni Luca Daino parlerà del ruolo della critica letteraria e dell’efficacia delle stroncature nell’ambito degli accenti, previsti anche quest’anno nello spazio della Tenda Sordello. Tra poesia, fotografia e cinema si muove l’arte dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, che al Festival incontreranno l’amica poetessa Mariangela Gualtieri, protagonista anche di una serata/spettacolo in programma nello spazio di Palazzo Te, dove è attesa Monika Bulaj per una narrazione fotografica sui muri del Cortile Meridionale del palazzo. Tra le presenze legate al design segnaliamo Antonio Citterio e Francesco Faccin, accompagnati da Beppe Finessi.
La Casa del Mantegna resta il cuore pulsante del programma dedicato a bambini e ragazzi. Pur con un programma dimensionato sulle regole di precauzione riferite alle fasce di età interessate, la dimora dell’artista padovano ospiterà anche quest’anno incontri con autori, laboratori, letture partecipate, nello stile fantasioso e vivace che ha contraddistinto lo spazio negli ultimi anni. Anche i ragazzi saranno chiamati al Festival a fare i conti con la storia: Sofia Gallo li guiderà nel clima teso e insieme effervescente degli anni ’70, Marco Magnone e Gigi Riva torneranno ai mondiali di calcio del 1974 per mostrare gli stretti legami tra sport e questioni geopolitiche, mentre Fabio Stassi parlerà di storie familiari, origini e radici. Elisa Palazzi e Federico Taddia porteranno il discorso sull’emergenza climatica, Chiara Carminati e Massimiliano Tappari giocheranno con parole e immagini, mentre con Fabio Genovesi i ragazzi potranno fare il pieno di… paura! Tra le proposte laboratoriali vanno segnalate l’avviamento alla pratica giapponese del disegno a pennello libero con Shozo Koike e le esplorazioni scientifiche condotte da Andrea Vico.
Girotondo quest’anno si trasformerà in un pratico manuale di istruzioni per creare un percorso di giochi e attività a casa propria. Il parco di attrazioni d’artista che veniva ospitato nelle stanze del primo piano della Casa del Mantegna potrà prendere forma tra le cucine e i tinelli, i balconi e le soffitte di tutti i bambini che si procureranno il libretto operativo-creativo architettato da Canizales, Massimiliano Di Lauro, Ole Könnecke, Anete Melece, Alessandro Sanna e altri scrittori e artisti, distribuito all’info point e alle librerie del Festival, nonché a tutti gli eventi per ragazzi.
2. LA RADIO
Dodici programmi più un giornale radio quotidiano in onda tre volte al giorno, oltre settanta ospiti presenti “in voce” dall’Italia e dal mondo, cinquantacinque ore complessive di trasmissione in cinque giorni. Radio Festivaletteratura vuole portare in tutte le case e a qualsiasi latitudine le storie, i pensieri, il rumore del Festival. Grazie alla diretta giornaliera dalle 10 alle 21 (a cui si aggiungeranno le repliche serali e del primo mattino), da mercoledì 9 a domenica 13 sintonizzandosi sulla nostra webradio si potranno ascoltare interviste a narratori emergenti, disfide letterarie, divagazioni ludico/filosofiche sul tempo, cimenti con i classici, interazioni tra arte e letteratura e molto di più, in un continuum di programmazione guidato dai giovani speaker della redazione radio e che riprodurrà in onda l’esperienza immersiva del festival dal vivo. La radio ospiterà anche alcune progettualità che ormai sono entrate a far parte dell’architettura del Festival – da Read On a Una città in libri, da Meglio di un romanzo a Bonus track, da Scienceground a Consapevolezza verde –, uscite dal programma di eventi in città a causa delle limitazioni portate dal covid e ora completamente ridisegnate per il nuovo mezzo.
Scorrendo il palinsesto provvisorio di Radio Festivaletteratura, Panorama internazionale fa propria la vocazione del Festival alla scoperta e alla valorizzazione di voci di qualità della narrativa mondiale, e che ha permesso di lanciare a Mantova decine e decine di scrittori ancora poco conosciuti al grande pubblico. Il programma, condotto da Simonetta Bitasi e Chiara Codecà, prevede due interviste per ogni puntata: tra gli scrittori che hanno già confermato la loro partecipazione segnaliamo la finlandese Rosa Liksom, la messicana Guadalupe Nettel, il marocchino Fouad Laroui, l’austro-iraniana Nava Ebrahimi e John Freeman, direttore dell’omonima rivista e già ospite a Festivaletteratura 2019.
Una corrispondenza radiofonica quasi quotidiana verrà tenuta con Tunisi, città in libri di Festivaletteratura 2020. Con Radio Tunisi Luca Scarlini ci guiderà in una delle capitali mediterranee forse meno conosciute, liberandola dai cliché e aiutandoci a scoprirne la vivacissima e sorprendente scena letteraria e artistica, non senza trascurare il ruolo dell’attivismo politico dopo le primavere arabe e quello della comunità italiana, presente nella città da tempo immemore. Tra gli ospiti collegati dall’altra sponda del Mediterraneo segnaliamo per la comunità editoriale e letteraria Ali Bécheur, Elisabeth Daldoul, Yamen Manaï, Ahmed Mahfoud, Aymen Daboussi, Mohamed Harmel, Sami Mokaddem e Shukri al-Mabkhout, per l’arte di strada e la graphic novel Nadia Khiari, Nidhal Ghariani, Luce Lacquanniti e Lab 619, per gli italiani di Tunisia Francesca Bellino, Silvia Finzi, Marinette Pendola, Chiara Spano e Laura Valenzi.
Spiritoso, scoppiettante e irriverente sarà il Cabaret letterario che vedrà in scena sempre Simonetta Bitasi, in coppia questa volta con Angelo Orlando Meloni. In ogni puntata due autori italiani saranno chiamati a sottoporsi a un insidiosissimo questionario, pensato per definire con precisione il loro profilo letterario. Hanno finora accettato di affrontare questo test dal titolo Io non ci volevo venire qui! Erica Barbiani, Fabio Bartolomei, Paolo Colagrande, Diego De Silva e Andrea Serra. Nelle brevi pillole del Doppio misto alcuni scrittori si confronteranno con un libro per loro ispiratore, svelando al pubblico la natura segreta di questo rapporto. A Marco Malvaldi e Davide Ruffinengo spetterà invece il compito di fissare La mezz’ora del delitto, convocando di volta in volta come testimoni alcune tra le più originali gialliste italiane.
Due punti è il titolo del programma di Silvia Righi pensato per accogliere autori e autrici che – pur essendo lontani per stile, provenienza e generazione – siano uniti dal filo rosso della poesia. In questo caleidoscopio poetico/radiofonico troveranno spazio un omaggio a Mario Benedetti, l’intervista all’autore vietnamita Ocean Vuong, e gli interventi di Cristina Annino, Simone Burratti, Claudia Crocco, Tommaso Di Dio, Giulio Mozzi e Laura Pugno. Decisamente più agonistico è l’approccio di Lotta greco-romana, l’arena di combattimento in cui veri e propri pesi massimi della letteratura classica saranno sfidati da una squadra di agguerriti studiosi, a colpi di domande sulla contemporaneità. Tra i match già annunciati segnaliamo Giuseppe Dino Baldi vs Cicerone, Alessandro Fo vs Virgilio, Filippomaria Pontani vs Tucidide.
Porte aperte tra passato, presente e futuro anche nella trasmissione curata da Danilo Craveia in collaborazione con l’Archivio di Festivaletteratura. Ieri, oggi e domani mostrerà come pensano gli archivi, a partire da questioni tutt’altro che peregrine come il consumo e l’abuso dell’immagine fotografica (con Barbara Bergaglio di Camera – Centro Italiano per la Fotografia e Stefano Guerrini), il rapporto tra archivi e potere (con Maria Pia Donato), la comunicazione delle merci (con Giuseppe Mazza).
Un più deciso salto nell’attualità arriva con Meglio di un romanzo, la call for papers che da ormai più di cinque anni Festivaletteratura lancia per scoprire nuovi talenti del giornalismo narrativo e che quest’anno si sposta da piazza Alberti alle onde radio. I giovani autori dei quattro migliori progetti giornalistici arrivati al Festival (la scadenza per la presentazione delle domande è il 21 agosto) parteciperanno a un pitching radiofonico coordinato da Christian Elia che vedrà coinvolti in veste di esaminatori Floriana Bulfon, Annalisa Camilli, Maurizio Pagliassotti e Simone Pieranni, con un secondo tempo dedicato ad alcuni degli esempi più luminosi – recenti o “classici” – di un genere che vanta come padri nobili Truman Capote e Ryszard Kapuściński.
E proprio attraverso la radio, Festivaletteratura cercherà di tornare sull’evento che ha sconvolto il mondo negli ultimi sei mesi. La lente d’osservazione sarà – ancora una volta – quella del vocabolario. Al centro di ogni puntata di Sintomatiche parole, introdotta da un contributo speciale di Giuseppe Antonelli, ci sarà una delle parole che hanno dominato i discorsi delle scorse settimane – “cura”, “immunità”, “confinamento” e altre ancora – in tutta l’esplosione delle loro molteplici accezioni. A medici, filosofi, antropologi, esperti di diritto – stimolati al confronto da Lorenzo Alunni – il compito di darne una definizione capace di mostrarci fin dove la pandemia è riuscita a entrare nelle nostre vite e a scardinare l’ordine sociale ed economico a livello globale.
Giusto in tempo! riaprirà invece una delle più lunghe e insormontabili dispute filosofiche – quella appunto sulla natura del tempo –, tornata di grande attualità in tempo (!) di lockdown. Ilaria Rodella e Costanza Faravelli dei Ludosofici proporranno, puntata dopo puntata, sovvertimenti temporali, intrattenimenti distopici, cronologie, letture, interviste, dedicando alla questione… tutto il tempo che ci vuole!
L’entusiasmo e l’allegria della Read On Station approdano quest’anno alla radio. Read On Radio Station sarà la trasmissione/contenitore in cui troveranno voce le molteplici attività del progetto europeo rivolto agli adolescenti, promosso da Festivaletteratura e sostenuto dall’Unione Europea. Due le rubriche fisse: passports, dedicata alle identità europee in transizione e curata da un gruppo di giovani european dreamers sotto la guida di Espérance H. Ripanti e Veronica Fernandes, e blurandevù, il tradizionale assalto dei ragazzi agli autori – Fabio Genovesi, Marta Barone, Francesca Mannocchi e Igiaba Scego i prescelti per il 2020 – che quest’anno comincerà addirittura da fine agosto su Instagram e culminerà con una breve intervista radiofonica. Read On Radio Station compirà inoltre alcune incursioni nelle altre attività del progetto: My Life in Strips, Read More, Anthology e Fanfiction lab.
L’ormai radicato interesse di Festivaletteratura verso le questioni ambientali non trascura il palinsesto radiofonico. Consapevolezza verde da fogliolina segna-evento disseminata nelle pagine del programma del Festival diventa il titolo del programma condotto da Matteo De Giuli e Nicolò Porcelluzzi dedicato al cambiamento climatico e all’antropocene, e soprattutto agli strumenti e alle azioni per acquisire e diffondere “consapevolezza”. Quattro puntate per quattro temi – clima, animali, letteratura e altri immaginari, politica – a ciascuno dei quali sarà dedicata una serie di letture e un’intervista a un esperto in studio. Affine per argomenti ma diversa per struttura e contenuti è Scienceground, la trasmissione generata dal progetto omonimo dedicato al discorso pubblico sulla scienza e da alcuni anni inserito all’interno del programma di Festivaletteratura. Intorno al macrotema degli ecosistemi, la comunità scientifica di eXtemporanea dibatterà con alcuni ospiti collegati da diverse sedi universitarie, non senza spiazzanti incursioni nell’universo della fantascienza made in China e divagazioni musicali.
Su Radio Festivaletteratura saranno ancor più sistematici gli sconfinamenti verso altri territori artistici che da sempre caratterizzano Festivaletteratura. Blink – lampi d’arte tra le righe è la trasmissione curata da Claudio Musso e dedicata al libro come idea artistica capace di stimolare, sovvertire, mettere disordine nel lavoro creativo. Ciascuna puntata sarà composta da tre mini-rubriche (book as idea as idea; cover theory e message in a bottle), con ospiti diversi ogni giorno. Ai microfoni di Blink sono attesi gli esperti e storici dell’arte Ilaria Bignotti, Lorenzo Madaro e Maura Pozzati; il direttore artistico del MACRO Luca Lo Pinto, Morra Mc, autore, conduttore e dj, l’artista Luca Trevisani e il fumettista e illustratore Emanuele Rosso.
Una striscia quotidiana verrà invece dedicata alla letteratura più appetitosa. Le parole del cibo si soffermeranno su ricette e tradizioni culinarie, luoghi della buona tavola, filosofie alimentari, prospettive nutrizionali in un’ottica ambientale.
E infine la musica: bonus track, già “sigla di chiusura” degli eventi al Teatro Bibiena negli ultimi anni, si trasforma in rotocalco musicale con la conduzione di Marta Bacigalupo. Le tre puntate inserite in palinsesto vedranno in onda rapper, cantautori, compositori insieme a scrittori e artisti di altre discipline, in un confronto in stile “fuori programma”.
Per ascoltare Radio Festivaletteratura sarà necessario collegarsi attraverso computer o dispositivo mobile al sito temporaneo FestLet2020. Sul sito saranno disponibili in forma di podcast tutte le puntate delle singole trasmissioni subito dopo la prima messa in onda. Per chi vuole invece ascoltare la radio in città durante i giorni del Festival, saranno aperte delle postazioni d’ascolto dedicate presso lo spazio relax di Piazza L.B. Alberti, presso il giardino di Palazzo Te e in altri punti della città. La rete bibliotecaria mantovana assicurerà la trasmissione della diretta radiofonica in molte delle biblioteche della provincia.
3. L’ALMANACCO
Il 2020 è stato un anno assolutamente fuori dall’ordinario, e ancora non è finito. Per marcare questo periodo così sconvolto, Festivaletteratura ha pensato che fosse necessario un almanacco, uno di quei libri dell’anno in cui venivano annotati – in modo non sempre sistematico – dati, eventi rimarchevoli o stravaganti, con l’aggiunta di previsioni, mappe astrali, indicazioni per il lavoro e per la vita domestica e sociale.
L’almanacco di Festivaletteratura reinterpreta a suo modo questa secolare tradizione, raccogliendo fatti notevoli, previsioni d’autore, percorsi, suggerimenti per affrontare in corpo e in spirito il nuovo ciclo delle stagioni: quello che si apre a settembre – come ogni anno – con l’inizio dell’autunno e che coincide con quello – straordinario – che segue l’esperienza della pandemia.
Quattro le sezioni principali dell’almanacco del Festival. Le interviste sul futuro sono conversazioni in cui scrittori, artisti, esperti di diverse discipline tenteranno di interpretare le tendenze in corso nel pianeta e nei diversi ambiti della nostra vita, per capire il futuro che si sta profilando e che cosa possiamo fare, per correggerlo o incoraggiarlo. All’invito a puntare lo sguardo in avanti hanno risposto al momento Martín Caparrós, Pablo d’Ors, Elisabeth Daldoul, Emma Dante, Fatoumata Diawara, Marlon James, Kapka Kassabova, Carmen Maria Machado, Alberto Manguel, Joyce Carol Oates, Maryanne Wolf, Mirko Zardini.
I memorabilia sono una collezione di eventi pubblici o privati, di notizie di cronaca passate in second’ordine, di divagazioni fantastiche sul passato prossimo offerte come presagi o ammonimenti per il futuro. Tra istantanee scattate a latitudini lontane e trafiletti ritagliati dai giornali, eventi privatissimi e illuminazioni notturne, i memorabilia costituiscono una sorta di annale sbilenco dell’anno in corso compilato tra gli altri da Maria Attanasio, Franz Barcella, Marco Belpoliti, Silvia Bencivelli, Diana Bosnjak Monai, Adrián N. Bravi, Pietro Cardelli, Stefano Caserini, Francesco M. Cataluccio, Gherardo Colombo, Francesco Costa, Fabio e Damiano D’Innocenzo, Cecilia Dalla Negra, Andrea De Franco, Andrea de Georgio, Daria Deflorian, Donatella Di Cesare, Marco Di Domenico, Donatella Di Pietrantonio, Francesco Erbani, eXtemporanea, Carmen Gallo, Wlodek Goldkorn, Egidio Ivetic, Elvis Malaj, Dacia Maraini, Giuseppe Mazza, Matteo Meschiari, Giada Messetti, Antonio Moresco, Matteo Motolese, Elvira Mujčić, Mauro Orletti, Maurizio Pagliassotti, Telmo Pievani, Gian Piero Piretto, Filippomaria Pontani, Donald Sassoon, Elvira Seminara, Nevio Spadoni, Angela Terzani Staude, Uwe Timm, Hans Tuzzi, Marco Vichi e Andrea Vitali.
I consigli pratici si propongono di dare indicazioni semplici e puntuali su come affrontare problemi della vita quotidiana, apprendere un’arte o un mestiere, coltivare il corpo e lo spirito, stare in mezzo agli altri, cambiare il mondo. Alla stesura di questa lunga lista di suggerimenti, insieme ironica e meditativa, hanno contribuito Francesco Abate, Guido Affini e Andrea Grisi, Barbara Bergaglio, Alessandro Bergonzoni, Daria Bertoni, Giovanni Bietti, Fabio “Kenobit” Bortolotti, Francesco Botti, Chandra Livia Candiani, Ermanno Cavazzoni, Francesco Codello, Carlo Cottarelli, Danilo Craveia, Ignazio De Francesco, Guido De Togni, Jeffery Deaver, Giuliana Facchini, Marco Filoni, Marcello Fois, Monica Guerra e Lola Ottolini, Clare Hunter, Ander Izagirre, Howard Jacobson, Chiara Lagani, Viola Lo Moro, Franco Lombini e Mario Tadiello, Laura Madella, Lidia Maggi, Angelo Orlando Meloni, Piersandro Pallavicini, Raul Pantaleo, Valerio Pellizzari, Anna Peyron, Leonardo Piccione, Bianca Pitzorno, Massimo Raffaeli, Gabriele Romagnoli, Massimo Sandal, Salvatore Sanfilippo “Antirez”, Luca Scarlini, Teresa Sdralevich, Chiara Valerio, Silvia Vecchini e Sualzo, We Are Müesli, Alessandro Zaccuri, Dino Zardi.
Tra numeri e mappe troveremo il racconto di sei millenni di rotte di migranti – curato da Alessandro Vanoli in collaborazione con Martina Madella e Matilde Silla Sgarbi –, utile a chi intendesse pianificare un viaggio definitivo attraverso il Mediterraneo; un’inedita genealogia della scrittura, disegnata da Danilo Craveia insieme allo staff dell’Archivio di Festivaletteratura; la classifica delle dieci migliori riviste con meno di dieci numeri, stilata dallo staff di edicola 518, nonché una mappa tipologica dell’informazione a cura di Slow News.
Oltre alle quattro sezioni principali, l’Almanacco comprenderà anche la storia dell’ultimo libro bruciato prima della Rivoluzione Francese – guarda a caso, un almanacco – scritta da Robert Darnton, un’inedita visita alla casa di Edmond Rostand di Évelyne Bloch-Dano, un lemma dell’alfabeto della resistenza stilato da John Freeman, oltre all’introduzione del reportage di Giulia Oglialoro su Città Satellite, il primo parco di divertimenti italiano costruito alla porte di Milano, commissionato da Festivaletteratura per Meglio di un romanzo.
Sempre tra le pagine di Almanacco vedranno finalmente la luce alcuni degli scritti preparati per il volume (mai edito) sulla Biblioteca di Fantascienza, tenuta a Festivaletteratura 2011. Intorno alla lunga intervista di Tullio Avoledo a Giuseppe Lippi tenuta in quell’occasione, si verranno ad aggiungere nuovi contributi critico-bibliografici curati dallo stesso Avoledo e da Maico Morellini.
Complessivamente sono quasi centocinquanta gli autori che stanno contribuendo alla redazione dell’Almanacco. Grazie a questa pubblicazione il Festival potrà arrivare a migliaia di amici e lettori che quest’anno non potranno essere presenti a Mantova o che vorranno proseguire su queste pagine il dialogo con gli autori avviato dal vivo. L’almanacco può essere prenotato fin da ora attraverso il sito internet di Festivaletteratura e acquistato a Mantova nei giorni del Festival.
4. LE PRODUZIONI WEB
La tentazione di convertire l’edizione 2020 in un festival completamente digitale non ha mai trovato terreno fertile nel percorso di progettazione di questi mesi. Dopo la positiva esperienza di Zona blu, il sito temporaneo aperto in pieno lockdown per tenere unita tutta la comunità di Festivaletteratura, la scelta di proseguire nella produzione di eventi per il web ha assunto una prospettiva più mirata. Chiusa – almeno temporaneamente – l’emergenza, che ha costretto molti a riparare online qualsiasi tipo di evento in assenza di un’alternativa immediatamente praticabile, internet diventerà per Festivaletteratura 2020 il luogo in cui avverare sogni rimasti a lungo irrealizzati, e tentare tutto ciò che dal vivo sarebbe rimasto comunque impraticabile.
Da qui è nata l’idea delle interviste impossibili, la serie di incontri in streaming con alcuni degli autori più corteggiati da Festivaletteratura dalla prima edizione a oggi. Due appuntamenti al giorno, accessibili gratuitamente via web, con pensatori, narratori e artisti di fama internazionale. Tra i protagonisti che hanno ceduto al richiamo delle interviste impossibili segnaliamo lo scrittore americano Paul Auster; i premi Nobel per l’economia Abhijit Banerjee ed Esther Duflo; Noam Chomsky, padre della linguistica generativo-trasformazionale e figura di riferimento dei movimenti politici antagonisti; Mark Z. Danielewski, autentico autore di culto e massimo esponente della letteratura ergodica; il neuroscienziato cognitivista francese Stanislas Dehaene; David Quammen, divulgatore scientifico oggi tra i più ascoltati al mondo; la filosofa statunitense Judith Butler; Stephen Fry, scrittore, attore, regista, vera e propria icona della cultura pop inglese.
Per chi non vuole rinunciare a una partecipazione condivisa di questi eventi, seppur virtuali, Festivaletteratura aprirà appositamente la Tenda Sordello. Anche alcuni bar della città e alcuni spazi dell’Ospedale di Mantova hanno offerto i propri schermi per la diffusione in diretta delle interviste impossibili.
Sul web troveranno inoltre nuova collocazione due delle progettualità che da qualche anno fanno parte della struttura portante di Festivaletteratura: Una città in libri e Scienceground. La biblioteca temporanea dedicata quest’anno a Tunisi, non realizzabile in piazza come nelle edizioni precedenti a causa delle disposizioni legate alla pandemia, si trasforma sul web in una bibliografia multimediale composta da oltre trecento titoli tra libri e riviste, e da una raccolta di video e foto delle opere di alcuni dei principali esponenti dell’arte tunisina d’avanguardia e di protesta. La biblioteca, navigabile anche attraverso alcuni percorsi tematici, consente anche la lettura online di alcune delle opere schedate nonché l’ascolto di una selezione di pagine su Tunisi interpretate dalla Compagnia della Lettura.
Ed è proprio su internet che si verrà a ricreare quest’anno la dimensione comunitaria tipica di Scienceground. Unendosi ai laboratori sul lungolago e alle quattro puntate radiofoniche intorno all’idea di ecosistema, l’area occupata online da eXtemporanea darà spazio alle libere letture – i percorsi di lettura partecipata, iniziati durante l’estate –, all’esplorazione collettiva da remoto dell’ecosistema del Mincio attraverso i tableaux physiques di Humboldt 2.0, alla circolazione di materiali audio e video dedicati alle questioni al centro della riflessione di Scienceground.
Le interviste impossibili, le sezioni di Una città in libri e di Scienceground, insieme a Radio Festivaletteratura e alle dirette streaming degli accenti dalla Tenda Sordello saranno ospitati su 2020.festivaletteratura.it, un sito temporaneo attivo da dopo Ferragosto e interamente dedicato alle produzioni e alla circolazione di contenuti per e via web.”
Scritto da: MantovaNotizie.com
Data: 23 Giugno 2020
Categoria: Eventi
Tag: Festivaletteratura