Rotonda di San Lorenzo
In piazza Erbe si può ammirare la più antica chiesa della città di Mantova: la Rotonda di San Lorenzo.
Si ipotizza, sulla base dello stile architettonico e dei decori (dato che mancano documenti), che la Rotonda di S.Lorenzo sia stata fondata intorno all’anno 1083, per volontà della contessa Matilde di Canossa (Mantova all’epoca era capitale del feudo dei Canossa).
La forma e la pianta della chiesa sono una replica dell’Anastasis (Resurrezione), la rotonda costruita attorno al Santo Sepolcro di Gerusalemme e probabilmente faceva parte di un percorso dei pellegrini che si recavano nella vicina Chiesa di Sant’Andrea per venerare il Preziosissimo Sangue.
L’interno della chiesa è suddiviso in due piani: il piano superiore è il matroneo – lo spazio riservato alle donne, che in chiesa stavano separate dagli uomini. Nel matroneo si possono ammirare alcuni rari frammenti di decorazione a rilievo testimonianza di epoca longobarda di Mantova. Di fronte all’abside si distinguono due colonne, le uniche in pietra e non in mattoni, forse provenienti da un altro edificio.
Alcuni storici ipotizzano che la Rotonda di San Lorenzo sia stata costruita dove un tempo si trovava un tempio romano dedicato alla dea Diana, altri invece sostengono l’ipotesi che la chiesa sarebbe l’antica cappella del Palazzo dei Canossa andato distrutto.
La Rotonda di San Lorenzo, si trovava a un livello più basso della città medievale e rinascimentale e fin da metà del 1400 vi erano addossate case e botteghe, ma non fu abbattuta e rimase allo status quo fino a quando nel 1570 il duca Guglielmo Gonzaga la fece chiudere al culto. Da questo anno e per oltre tre secoli si perse memoria della Rotonda di San Lorenzo, sconsacrata, inglobata tra case e botteghe, ne scomparse la cupola e divenne anche abitazione e un cortile circolare.
Fu nel 1908 che con l’abbattimento dei fabbricati a fianco della Torre dell’Orologio riemerse la Rotonda e da allora iniziarono i lunghi lavori di recupero e di restauro. Per la ricostruzione del tetto ormai scomparso venne scelta come modello la Chiesa di San Tomè ad Almenno (Bergamo).
La Rotonda di San Lorenzo è di proprietà dello Stato, ma fin dal 1925 è affidata alla comunità domenicana, di cui è la sede religiosa, che sovrintende per la sua custodia, tutela ed apertura al pubblico attraverso i volontari dell’Associazione per i monumenti domenicani.
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