Presentazione libro Gianna Pinotti a Pietole di Borgo Virgilio 12/10/2019

Presentazione del libro di GIANNA PINOTTI “La chiesa di san Celestino I a Pietole culla di Virgilio” 12 ottobre 2019 al Museo Virgiliano di Pietole di Borgo Virgilio

Sabato 12 ottobre 2019 alle ore 16,00 presso il Museo Virgiliano di Pietole, in via Parma 34, si terrà la presentazione del volume di Gianna Pinotti, La chiesa di San Celestino I a Pietole culla di Virgilio.

Vicende di un Tempio tra storia etrusca, medioevo, neoclassicismo ed età contemporanea”, edito da Sometti. Dialogherà con l’Autrice monsignor Roberto Brunelli, scrittore, autore dell’introduzione al volume.

Il libro ha ottenuto il Patrocinio dell Comune di Borgo Virgilio e del Centre Culturel Italien di Parigi.

Ad Andes (già Pietole ‘Vecchio’), il borgo che diede i natali a Virgilio, si è svolta negli ultimi anni questa indagine di Gianna Pinotti sulla chiesa intitolata a San Celestino I papa, anzi sulle due chiese: la più antica fondata durante il dominio dei Canossa nel secolo XI sulle rive del Mincio e abbattuta agli inizi dell’Ottocento per ordine napoleonico; e la chiesa moderna costruita di conseguenza a Pietole ‘Nuovo’, due chilometri più in là dall’argine: questo secondo tempio, progettato dall’architetto neoclassico Giovanni Battista Vergani, venne fondato nel 1833 e salvato dalle ingiurie del tempo negli anni Settanta del secolo scorso quando fu riportato al suo antico splendore.

Nel tentativo di ricostruire e approfondire le vicende dei due templi cristiani, con la presentazione di preziosi documenti inediti e di nuove proposte attributive relative alle opere conservate nella chiesa parrocchiale, la Pinotti rintraccia un terzo tempio fatto di muri immateriali, appartenente a una tradizione sacra, ossia quel templum etrusco con le sue tradizioni cultuali di cui lo stesso Virgilio verseggia nelle sue opere nell’intento di trasfigurare la campagna natia come luogo eletto a sede augurale. Si tratta dunque di un’analisi storico artistica di assoluta novità che indaga duemila anni della nostra storia religiosa, attraverso la quale l’Autrice, noto critico d’arte e letterario, riesce a individuare il filo di una continuità, seppur multiforme, dalla tradizione virgiliana all’epoca contemporanea.