libro Viaggi indimenticabili e non solo. Intorno al mondo, intorno a casa Cecilia Talamini L’Associazione Culturale Sentieri di Poesia ha il piacere di comunicare che il Palazzo Ducale di Revere, che ha ospitato il film La Spada e la Fede, è citato nel libro dell’autrice Cecilia Talamini Robbia presentato con successo l’anno in corso a Conegliano (Treviso).

Di seguito un estratto del libro.

ESTRATTO DAL LIBRO “VIAGGI INDIMENTICABILI E NON SOLO” DI CECILIA TALAMINI LOBBIA REVERE – MANTOVA – SAN FELICE P.
Il 27aprile del 2019 io, Bruno, Elena Nicol partiamo alla volta di Revere dove in serata vi sarà un galà con la proiezione del film La spada e la fede che ci ha visto protagonisti. Il film/documentario racconta la vita e le opere del poeta, giurista, latinista, Guido Casoni, nato nel 1561 a Serravalle di Vittorio Veneto. Durante il viaggio rivivo quella particolare esperienza che noi tutti abbiamo condiviso a partire dal 2016 quando l’idea di una “discendente” del Casoni, Patrizia Moz (ricercatrice storica) di realizzare il film si è concretizzata grazie al regista Guido Casoni (per un fortuito caso, omonimo del famoso poeta). Elena Nicol e il suo ragazzo hanno dato voce al giovane Guido Casoni e a sua moglie, Benedetta Minucci. Ricordo perfettamente il 4 e 5 ottobre del 2016 quando, proprio nel castello ducale di Revere, sono state girate parecchie riprese che riprendono il giovane Casoni (Vinicio) e la moglie (Elena Nicol) durante un sontuoso banchetto rinascimentale. Il tempo era splendido, la coreografia dei costumi e la bravura di tanti professionisti davvero spettacolare. E che dire del palazzo che a fine 400 divenne residenza della famiglia Gonzaga? Nell’elegante cortile, durante le riprese, io e Bruno, ci abbandonammo a quel clima suadente rinascimentale, ammirando il maestoso portale marmoreo e, dopo aver visionato il cortile, le sale e alcuni affreschi, ci incamminammo nel museo del Po, in un piano del castello, dove ben undici sale raccontano in modo dettagliato la storia del fiume, del suo territorio, delle genti e degli animali. Di tanto in tanto ci sporgevamo sulle modanature in pietra delle finestre per sbirciare le movenze e l’espressione di nostra figlia e del suo ragazzo. Ci sembravano a loro agio e ben affiatati tra di loro, contenti di questa nuova sperimentazione che avrebbe senz’altro potenziato a largo raggio il loro bagaglio conoscitivo in fieri. In tal senso mia figlia era stata addestrata sin da piccola: non perdere alcuna occasione che ti possa far acquisire abilità, competenze, conoscenze. La mattina del 5 ottobre, cogliendo l’occasione di una pausa delle riprese,andammo a Mantova, la patria del poeta Virgilio, più volte visitata in precedenza, in gita scolastica con i miei alunni, con la famiglia, con amici. Anche se è nota soprattutto per il Palazzo del Te (stupende le sale affrescate, in particolare quella dei Giganti), per Palazzo Ducale (con le sue 500 sale affrescate e decorate da insigni artisti, come Mantegna e Raffaello), per le gite fluviali con motonave sul Mincio, Mantova, con i suoi numerosi edifici storici ed artistici (ricordo Palazzo della Regione, Palazzo, del Podestà, il Duomo), giardini, piazze e mirabili scorci, è una città che riserva sempre felici sorprese. E quel 5 ottobre era addobbata a festa con stand, ban-carelle e negozi aperti per la fiera del riso Vialone Nano Mantovano. Nel nostro bighellonare ci imbattemmo all’entrata del Castello di San Giorgio ove era allestita la mostra “Da Matilde di Canossa alle corti del Rinascimento Padano”. Naturalmente non potevamo privarci di questo allettante richiamo, perciò senza indugiare ci recammo lesti ad acquistare il biglietto per la visita che si rivelò avvincente ed esaustiva nel rilevare gli aspetti di una tra le donne più influenti dell’epoca che vide lo scontro cruento tra Papato e Impero. Chi non ricorda, negli accadimenti storici medievali, l’umiliazione dell’imperatore Enrico IV che, per ottenere la revoca della scomunica dal papa, dovette attendere tre giorni al gelo fuori le mura del castello di Matilde? Davanti a noi sfila la vita della contessa, nata nel 1046 a Mantova, imparentata con le famiglie più in vista d’Europa, che fondò ed edificò numerosi monasteri, castelli nei suoi vasti territori in Lombardia, Emilia, Toscana, Lorena e intrecciò relazioni private e pubbliche con abati, cardinali e papi. All’uscita, come di consueto, acquisto una sua biografia che mi permetterà di completare la sua conoscenza in tranquillità sulla coltre del mio letto. Prima di lasciare Mantova ci concedemmo anche la visita al Museo Tazio Nuvolari dove, grazie a cimeli, filmati, oggetti, documenti, potemmo rivivere la fausta leggenda del “mantovano volante”. Nessun altro appellativo poteva essere più appropriato a Nuvolari, insigne pilota automobilistico e motociclistico italiano dal 1920 al 1950. Campione più volte d’Italia e d’Europa, detentore di numerosi primati, per anni . Nuvolari fu protagonista indiscusso sui circuiti europei, americani e africani. E dopo aver assaporato un po’ di adrenalina del grande Nuvolari ci catapultammo di nuovo nell’era di Guido Casoni a Revere. E lo spettacolo che si propagò davanti ai nostri occhi fu magnifico: una magi strale esibizione di variegati artisti, tra i quali giocolieri, falconieri, ballerini…Ma tornando al film, terminate le riprese a Revere, la mia parte si svolse a Conegliano, Vittorio Veneto e Venezia. Diventare attrice era un sogno che avevo sin da bambina, per questo varie volte sin da bimba solevo intrattenere con le mie cugine parenti ed amici con variegate performance, ma ritrovarmi davvero su un set non fu così semplice e talora avvertii una certa difficoltà. Sarà stato perché Bruno continuava a sottolinearmi una certa mia cantilena o chissà… Ad ogni modo fu una bellissima esperienza che mi mise in gioco e mi diede la possibilità di vedere dal vivo che cosa succede veramente sul set. No, non è facile recitare in modo naturale con telecamera e microfono puntati contro a distanza ravvicinata! E, dopo affannose aspettative, giungemmo alla domenica del 23 ottobre quando vi fu la prima del film, al teatro “Da Ponte” di Vittorio Veneto, alla presenza di 400 spettatori ed insigni personaggi. Da quel giorno si susseguirono altre manifestazioni come quella coinvolgente a San Felice sul Panaro, organizzata dalla sceneggiatrice del film Maria Gavioli e dalla pittrice Marzia Maria Braglia (che nel film interpretava Marietta, figlia del Tintoretto), entrambe appartenenti all’Associazione Culturale Sentieri di Poesia di San Felice sul Panaro. Ed è proprio l’associazione Culturale Sentieri di Poesia di San Felice sul Panaro in collaborazione con la Proloco di Revere che ha organizzato questa serata. Arriviamo dunque, tardo pomeriggio, nel castello di Revere, presenziamo all’esterno 8wazsall’esibizione del falconiere Alberto Lideo con i suoi rapaci, poi all’interno del Palazzo Ducale assistiamo all’interessantissima presentazione che viene intervallata dallo spettacolo del “Gruppo Danza Storica Il Saltarello”, accompagnato dal soprano Elisabetta. Alla fine un ricco e gustoso buffet pone termine al galà e noi, dopo aver salutato tanti amici, riprendiamo contenti la via di casa.




Scritto da: Associazione Culturale Sentieri di Poesia
Data: 28 Ottobre 2024
Categoria: Libri
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