Mostra Zefferino “Miraggio” a Mantova 29 febbraio – 12 marzo 2020
La Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sala di via Ippolito Nievo 10, presenterà le opere dell’artista Zefferino nella personale “Miraggio”, dal 29 febbraio al 12 marzo 2020.
La mostra di Zefferino consta di tre sezioni: OMBRE (pittura), MIRAGGIO (pittura), IL GIARDINO DEI SEMPLICI (scultura).
L’artista, da una visione pessimistica, si apre alla speranza e al positivo, opponendo al degrado diffuso l’aspettativa di armonioso progresso. La mostra è espressa in chiave metaforica.
I segni sono simboli, che, attraverso riflessioni profonde, additano la soluzione sperata, individuata nella crescita di valori condivisi. Ciascun uomo semplice, per sua indefessa volontà e costanza, può concorrervi: l’artista, creando armonia, è in prima linea.
Prof.ssa Marta Mai
Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi.
Informazioni: Tel. 0376.324260 – info@ariannasartori.191.it
Chi è Zefferino
Fabrizio Bresciani – Zefferino è nato il 16 febbraio 1956 a Bedizzole, dove attualmente risiede. Ha frequentato i corsi serali alla AB di Brescia, socio e ora anche insegnante dell’Associazione Andrea Celesti di Bedizzole dal 1970, l’associazione è formata da un gruppo di artisti locali che con il tempo ha dato vita a eventi e a una scuola di disegno per autodidatti e non, creando eventi per il paese tra cui estemporanee, la rassegna Arte e Sapori e il Calendario comunale che è divenuto un appuntamento annuale.
“Su sfondi neri che, simbolicamente, esprimono tutte le passioni comprese nell’animo umano, Fabrizio Bresciani (in arte Zefferino), libera, con flussi di colore spirali seducenti, cariche emotive positive, che si dilatano e ci aspirano per cromie ammalianti: sono metafore di aspettative di serenità, di benesseri e di progresso, in costante tensione di realizzazione, che, ammiccando, lasciano intravedere astri luminosi, punti luce, mete da conquistare, tappe per altre tappe. La corsa è irrinunciabile e, se condotta nel rispetto di sé e degli altri, è lusinghiera: dà un senso al vivere, diffonde e contagia energia costruttiva. L’Artista Zefferino, però, con occhio disincantato e mente lucida, va oltre. Osserva la frenesia senza limiti e l’agitazione senza freni e traccia un quadro desolato. Sosta sul mondo animale, legato a leggi istintive, e sul comportamento dell’uomo, che vi si adegua al basso. Secondo metafore, assembla uomini e animali in un confronto, che vede vinti e vincitori cedere al degrado e frenare la crescita comune. Si salvano colore che, in qualsiasi modo, creano e, esprimendosi, raggiungono quella pace interiore, che è soddisfazione e collaborazione. Zefferino con questa comunicazione, se inneggia all’arte e al lavoro, che, sostenuti da vis creativa, levano l’uomo, nel contempo denuncia una realtà che sconforta. In successione realizza opere in cui appaiono esseri che soccombono per legge di natura, ipotizza uomini deboli, preda di chi inganna, sfrutta e deride, pensa alla sudditanza per leggi accettate o subite, sosta sugli sfruttatori del regno animale e della natura per loro interesse e piacere; sugli schivi di vizi; insomma fa riferimento a tutte quelle condizioni, che rimandano al detto latino homo homini lupus, per cui non deve mai essere allentata la guardia: il lupo è sempre in agguato. Tutta la mostra, che è una festa di colori ed è un grande risultato artistico, è altresì espressione di urgenza necessità di recuperare valori morali, al fine di progredire coralmente, dare speranza e offrire prospettive alle future generazioni”.
Prof.ssa Marta Mai
Scritto da: Arianna Sartori
Data: 26 Febbraio 2020
Categoria: Mostre